1° Battaglione Città "Aldo Resega"

  • Storia

    Il 1º battaglione "Aldo Resega", poi Battaglione "Cuneo", prese il nome dal federale del Partito Fascista Repubblicano. Il 23 marzo 1944 il Battaglione, al comando del maggiore Alessandro Bongi, si trasferì a Limone Piemonte. Si trasferirono a Cuneo anche il comandante Colombo e il vice Spadoni che stabilirono il comando a Cuneo. Presidi furono creati nei paesi dei dintorni. Il 13 aprile 1944 i partigiani uccisero presso Borgo San Dalmazzo l'ardito Enrico Maggi e il meccanico Rinaldo Savi, rimasti in panne col proprio mezzo, e catturarono Ignazio Pagani, ardito di quattordici anni. Il giorno dopo furono effettuati rastrellamenti nell'area e in seguito anche nella zona di Entracque. Il 29 aprile, sempre ad Entracque fu ucciso dai partigiani il segretario del Fascio, seguirono rastrellamenti guidati da Spadoni. Il 17 aprile, a Demonte, dopo essere stato catturato dai partigiani, fu ucciso il diciottenne ardito della "Muti" Domenico Savino, cui sarà intitolata la 2ª Compagnia speciale. Il 2 giugno i presidi di Ceva e Lesegno furono attaccati dalle formazioni partigiane di Enrico Martini, nome di battaglia "Mauri". Il presidio di Ceva respinse l'attacco mentre il presidio di Lesegno dovette arroccarsi nel castello della città da cui partigiani non riuscirono a snidarli. Considerato troppo esposto il 7 giugno fu abbandonato il presidio di Ormea e gli arditi della "Muti" si trasferirono a Ceva. L'11 giugno i partigiani occuparono nuovamente Lesegno e uccisero alcuni civili iscritti al Partito Fascista Repubblicano. Fortemente ridotto negli effettivi il 21 giugno fu abbandonato anche il presidio di Ceva e tutti i reparti ripiegarono su Cuneo. Alla fine di giugno il 1º battaglione "Aldo Resega" assunse la nuova denominazione di Battaglione "Cuneo" e incorporò una compagnia già facente parte del 2º Battaglione "Piero De Angeli" che era stata lasciata di presidio a Ceva. Il nuovo battaglione fu posto sotto il comando del maggiore Alessandro Bongi. Pochi giorni più tardi cominciò il rientro a Milano di tutti i reparti dislocati nella Provincia di Cuneo e furono sostituiti dalla Compagnia "Savino" e dalla Compagnia "Figini".

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