Il Reggimento "Nizza Cavalleria" (1º) è un'unità dell'arma di cavalleria dell'Esercito Italiano; oggi appartiene alla specialità "cavalleria di linea"; attualmente è inquadrato nella Brigata alpina "Taurinense" di cui costituisce la pedina esplorante. Ha sede nella caserma "Valentino Babini" di Bellinzago Novarese, già sede per molti anni delle unità carristi della "Centauro".
Le origini del reggimento risalgono al 4 luglio 1690, quando venne costituito da Bonifacio Antonio Solaro di Macello come Dragons Jaunes o Dragoni di Macello ordinato su 8 compagnie, che nel 1691 assunse il nome di Dragoni di Piemonte, partecipando alla guerra contro la Francia, distinguendosi il 4 ottobre 1693 nella battaglia della Marsaglia, una delle poche vittorie francesi, durante la guerra della Grande Alleanza. Nel corso del XVIII secolo il reggimento prese parte alla guerra di successione polacca (1733-1735) e alla guerra di successione austriaca (1741-1747). Con la parentesi napoleonica i Dragoni di Piemonte vennero sciolti dal giuramento di fedeltà al re di Sardegna e ricostituiti sotto il nome di 3º reggimento di cavalleria. po la sconfitta di Napoleone da parte delle forze della sesta coalizione, Vittorio Emanuele I il 19 maggio 1814 entrava trionfalmente a Torino accolto dalla popolazionee il 24 maggio 1814 il reggimento assunse il nome di Cavalleggeri di Piemonte. Il 3 gennaio 1832, il reggimento, lasciata la specialità cavalleggeri, assunse il nome di Nizza Cavalleria.
Nel corso della prima guerra di indipendenza il reggimento si distingue fin dagli inizi a Mantova e Santa Lucia, alle porte di Verona, meritando la medaglia di bronzo al valor militare con una carica nella battaglia di Goito, il 30 maggio 1848. Il 21 marzo dell'anno successivo il 2º e 3º squadrone combatterono a Mortara, guadagnando al loro stendardo la medaglia di bronzo al valor militare, decorazione con sarebbe stato decorato lo stendardo del reggimento per gli avvenimenti di due giorni dopo a Novara. Nel corso della seconda guerra di indipendenza nel 1859 il reggimento ha combattuto a Borgo Vercelli, mentre nella campagna per l'unità d'Italia, nel 1860, la partecipazione alla presa di Perugia. Nel corso della terza guerra di indipendenza il reggimento prese parte, il 24 giugno 1866, ai combattimenti di Custoza e Villafranca a protezione del ripiegamento sul Mincio.
Durante la prima guerra mondiale incorpora il 3º squadrone "Cavalleggeri di Aquila". Il combattimento alle officine dell'Adria, svoltosi il 16 maggio, diventerà la ricorrenza per la festa di reggimento. Nel 1917 il "Nizza Cavalleria" svolge azioni di ritardo a favore del grosso del Regio Esercito durante la ritirata di Caporetto e negli ultimi giorni di guerra è all'inseguimento del nemico in fuga raggiungendo il 1º novembre 1918 la zona di Risano sull'allineamento Udine-Palmanova.
Durante la guerra d'Etiopia dragoni del "Nizza" andarono a costituire vari gruppi squadroni che combatterono a Dembeginè (15 dicembre 1935), Neghelli (20 gennaio 1936), a Malca Guba (2 febbraio 1936), a Salaclacà (Natale 1935), ad Adichillè (20 febbraio 1936) e Adballa (17 giugno 1936) e durante la guerra civile spagnola elementi del "Nizza", facenti parte di un Gruppo celere, combatterono ad Alpador, ad Aranjuez e Madrid.
Nel corso del secondo conflitto mondiale il reggimento ha operato sul fronte occidentale, in Jugoslavia e Francia, alcune sue aliquote in Tunisia. Nel 1942 il reggimento con i due gruppi squadroni montati a cavallo, facente parte della 2ª Divisione celere "Emanuele Filiberto Testa di Ferro", venne inviato quale truppa di occupazione in Francia. Il III Gruppo corazzato venne invece inviato in Nordafrica inquadrato nella divisione corazzata "Ariete". Nei mesi successivi alla sconfitta di El Alamein, il III Gruppo corazzato "Nizza" svolse anch'esso insieme alle unità motorizzate superstiti e a quelle nel frattempo affluite dall’Italia, compiti di protezione del ripiegamento delle fanterie verso la Tunisia, dove ha combattuto il 3 febbraio 1943 a Bir Soltane ed a Ksane Rhilane e nuovamente a Bir Soltane tra il 10 e il 20 marzo affrontando da solo l'attacco di una colonna neozelandese sino a quando, investito da ingenti forze corazzate, fu costretto a ripiegare.
Il Reggimento sorpreso dall'armistizio, mentre era in trasferimento sempre a cavallo dalla Francia verso l'Italia, fatto rientrare nella caserma di Torino su ordine del Comando di Piazza, viene catturato dai tedeschi. Il IV Gruppo squadroni corazzato "Nizza", basato su due Squadroni misti, uno armato con carri leggeri L6/40 l'altro con autoblinde AB41 operò invece in Albania. Alla fine del 1943 viene costituito a Cava dei Tirreni lo Squadrone esplorante "Nizza Cavalleria" che prese parte, nel giugno del 1944, con il IX reparto d'assalto, alla liberazione dell'abitato di Cingoli, partecipando poi alla campagna per la liberazione dell'Italia, inquadrato nell'8ª Armata alleata, con il II Corpo polacco del generale Anders.
Ricostituito nel 1946 come Gruppo Esplorante 1º Dragoni, di stanza a Pinerolo, viene inquadrato nella Divisione fanteria "Cremona". Nel 1991, a seguito della riduzione in atto dell'Esercito il 12 settembre 1º gruppo squadroni corazzato "Nizza Cavalleria". Nello stesso periodo i reparti della brigata riacquisiscono il rango di reggimento e il 1º gruppo squadroni corazzato "Nizza Cavalleria" acquisisce la denominazione di Reggimento "Nizza Cavalleria" (1º), passando alle dipendenze della brigata corazzata "Centauro". Nel 2014 viene impiegato per la sicurezza di importanti città italiane come Milano e Torino nell'Operazione Strade Sicure, successivamente un suo Plotone partecipa alla sicurezza dell'evento mondiale EXPO Milano 2015.