4ª Divisione Garibaldi "Pinan Cichero"

  • Storia

    Pinan-Cichero, divisione
     
    Viene costituita l’8 marzo 1945 ed è formata inizialmente dalle brigate Arzani e Oreste. Nasce dalla necessità di rendere più agili le formazioni, e dal fatto che la divisione Cichero, alla quale le due brigate appartengono, ha raggiunto un numero troppo elevato di effettivi. Inoltre la lontananza fra i reparti rende difficile l’azione di comando. La costituzione della nuova unità non è però semplice né indolore, perché il comandante della Cichero, Aldo Gastaldi (Bisagno), non è d’accordo sull’operazione considerandola un tentativo del Comando Zona di ridimensionare il suo ruolo e la sua figura. In realtà le due brigate sono praticamente già staccate  dalla divisione d’origine e la creazione di una nuova divisione appare sempre più necessaria e realistica: l’Arzani e l’Oreste, che operano a ovest dello schieramento, sono già di fatto separate dalle altre formazioni della Cichero non solo dal punto di vista geografico, ma anche dal diverso modo di concepire la propria presenza sul territorio, avendo registrato gradualmente, anche se non completamente, un cambiamento nella tipologia dei propri effettivi, in parte fuggiaschi e renitenti di quelle zone. Quindi, superate le perplessità e le iniziali resistenze di Bisagno, la nuova formazione viene ufficialmente costituita. Il nome Pinan-Cichero rispecchia l’intenzione di accoppiare al nome della divisione d’origine quello di un caduto della brigata Oreste. Comandante è nominato Aurelio Ferrando (Scrivia), vicecomandante Giambattista Lazagna (Carlo), commissario Otello Pascolini (Moro). Successivamente, con la costituzione e la cooptazione  di altre brigate, la struttura divisionale si allarga, sino a inquadrare, oltre all’Arzani e all’Oreste, le brigate Po-Argo, Val Lemme-Capurro e 108a di pianura. La zona di operazioni comprende le valli Scrivia, Grue, Borbera e Curone. Brigate e distaccamenti della Pinan-Cichero si distinguono nella fase finale della guerra per un’intensa attività militare che porta, tra l’altro, alla resa dei tedeschi a Tortona e alla liberazione di numerosi centri tra cui Novi Ligure, Isola del Cantone, Ronco e Borghetto con la resa e la cattura di diversi presidi. La divisione procede, inoltre, all’occupazione di importanti posizioni strategiche come Pietrabissara, e alla conquista e al controllo del tratto ligure della valle Scrivia che chiude la via di ritirata alle truppe del generale Günther Meinhold.

    Dizionario della Resistenza in Liguria, (a cura di) F. Gimelli, P. Battifora, De Ferrari, Genova, 2008