La Divisione "Cuneense" è stata una delle divisioni alpine dell'Regio Esercito Italiano che hanno partecipato alla seconda Guerra Mondiale.
Il 31 dicembre 1935 vennero costituite cinque divisioni alpine: Taurinense, Tridentina, Julia, Cuneense, Pusteria. La "Cuneense" aveva sede a Cuneo e aveva nei ranghi il 1º Reggimento Alpini e 2º Reggimento Alpini, il 4º Reggimento artiglieria alpina e la Compagnia Mista Genio (che nel 1939 diventò Battaglione misto genio).
Per lei la battaglia delle Alpi Occidentali iniziò il 12 giugno 1940, quando i francesi attaccarono a sorpresa una posizione italiana sulle Alpi e bombardarono all'alba del 14 giugno le zone industriali di Genova e di Savona. Questa battaglia fu caratterizzata per la brevità delle operazioni e per l'armistizio con la Francia che fu firmato il 24 giugno 1940.
Trasferita nel teatro balcanico nella guerra in Albania la Cuneense difese il "Pieve" sul Faqja Gurit nei giorni 21 e 24 dicembre 1940. La divisione respinse gli attacchi dei greci, mentre era attestata a quota 1.620 e 1.655, con la esigua perdita di 26 soldati, tra cui il sergente Annibale Pagliarin, che fu poi decorato di Medaglia d'Oro alla Memoria. Numerosi Ufficiali e soldati della Divisione parteciparono inoltre alla realizzazione del film I trecento della Settima, diretto nel 1942 dal regista Mario Baffico (ma uscito nel 1943), che rievocava episodi della guerra sul fronte greco - albanese di cui erano stati protagonisti.
Per la Divisione venne infine il tempo della campagna di Russia. Il 14 luglio 1942 il Corpo d'armata alpino scaricò le varie divisioni in località sovietiche; la Cuneense fu lasciata fra Izjum e Uspenskaija. Il 19 agosto fu inviata verso Starobil's'k. Nella giornata dell'8 settembre fu affidato alla gestione del Corpo d'armata alpino il settore posto a sinistra dell'ARMIR, sito tra Novo Kalitwa e Pawlowsk. La Cuneense si schierò tra il 19 e il 20 del mese all'estrema destra del settore. Dall'11 dicembre si ebbero i primi contrattacchi dei russi, sino al grande sfondamento del 17 dicembre 1942, quando le colonne corazzate sovietiche penetrarono nel settore a destra della Cuneense, aprendo una falla tra Novo Kalitwa e la valle del Bogutschar. Il corpo alpino rimase sulle sue posizioni fino al 17 gennaio 1943 quando, dopo il nuovo sfondamento dell'Armata Rossa a Rossoš, fu autorizzata la ritirata; diversi reparti erano mal posizionati, con numerose brecce lungo i settori, e dovevano cercare di ricongiungersi con le unità più grandi.
La divisione, agli ordini del generale Battisti, oramai con il solo battaglione Dronero e del gruppo Pinerolo (circa 2000 uomini), raggiunsero Alexandrowka il giorno 21. Il 22 gennaio quello che rimaneva della Cuneense, giunse a Nowo Karkowa, dato che non fu in grado di raggiungere la divisione Tridentina. Il 25 la divisione, mentre era impegnata a Dechtjarnaja, si riuscì a disimpegnare, continuando in direzione di Suchowo. Dopo 12 giorni di marce e combattimenti la Cuneense, oramai esausta, all'alba del 28 gennaio 1943, mentre stava raggiungendo la località di Roswanskoie, vicino a Valuiki, fu definitivamente circondata dalle truppe sovietiche del 6° Corpo di cavalleria. I superstiti della divisione furono quindi costretti alla resa insieme ai resti della "Julia". Tra i catturati il generale Battisti assieme al comandante del 2º Alpini colonnello Luigi Scrimin, mentre il comandante del 1º Alpini colonnello Luigi Manfredi perì in combattimento. In Italia tornarono solamente 1.300 uomini della Cuneense. Tra questi assunse il comando di una divisione di superstiti del battaglione Borgo San Dalmazzo l'aiutante di battaglia Marco Carrino, la cui relazione è riportata nel libro "La Cuneense, storia di una divisione alpina".
La divisione si sciolse dopo i fatti dell'8 settembre 1943 in Alto Adige, dove era in fase di ricostruzione.