Dopo la Seconda guerra mondiale, una situazione analoga a quella del primo dopoguerra (1919-1920), aggravata dalla pesante sconfitta militare subita dall’Italia, tornò a verificarsi per la gran massa di disoccupati e per i licenziati delle industrie (gennaio-febbraio 1946). Al malcontento della popolazione si aggiunse quello di reduci ed ex partigiani. Ci fu inoltre poca disponibilità degli ex combattenti e dei reduci verso i partiti in genere e verso una loro volontà di coagulo attorno ad un progetto politico, come era avvenuto nel 1919. In tale contesto, anche dopo la fusione con l’Associazione Nazionale Reduci della Prigionia (composta da quei militari che erano reduci dal fronte senza aver preso parte ad eventi bellici, o che erano stati fatti prigionieri dopo le vicende dell’8 settembre 1943), l’A.N.C., assumeva un carattere prettamente assistenziale, non trascurando peraltro di prodigare tutte le sue energie per ottenere dalle autorità governative gli aiuti e le provvidenze — anche di natura legislativa — per consentire ai reduci di guerra e della prigionia il reinserimento nella vita della Nazione. Nell’ottobre del 1946 venne modificato il nuovo Statuto dell’A.N.C., e a Salerno, durante il congresso del 1947, venne approvata la nascita dell’A.N.C.R., Associazione Nazionale Combattenti e Reduci.
Questi settanta anni, che rappresentano la vita e la storia dell’A.N.C.R., sono anche la storia di due generazioni attraverso un secolo. Gli uomini di queste due generazioni appaiono, sotto il profilo storico, diversi per cultura ed educazione, ma uniti dalla drammatica esperienza della guerra.
L’Associazione nata a Salerno è un organismo che si propone di: promuovere il culto della Patria, dei Caduti e della loro memoria; la difesa dei valori morali e delle istituzioni democratiche; l’affermazione della giustizia e del mantenimento della pace tra i popoli; la partecipazione alla soluzione dei problemi sociali del Paese; il riconoscimento dei diritti dei combattenti, la difesa dei diritti da essi acquisiti e l’assistenza ai propri associati per superare le difficoltà della vita. L’Associazione, sin dalle sue origini, si impegna a richiamare il governo all’osservanza dei contenuti dell’ordinamento statuale della Nazione, e a concorrere in maniera determinante alla soluzione di delicati problemi sociali. Un impegno che l’Associazione porta ancora avanti, per permettere il reinserimento nella vita sociale degli ex combattenti e per garantire il giusto risarcimento a chi ha patito danni fisici durante gli scontri, ma anche per coloro che, come le vedove e gli orfani di guerra, durante la guerra hanno perso i propri cari.
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