Partigiano genovese di Sestri Ponente. Di famiglia ebraica, fratello del Partigiano caduto Sergio Alpron e fervente antifascista, è attivo nella produzione e distribuzione di manifesti e materiale di propaganda. Nella sua casa di Imperia si riuniscono i primi nuclei di antifascisti. Durante i frequenti viaggi tra Imperia, dove abita, e Alessandria, dove lavora, conosce Felice Cascione (U Mëgu) e Nino Siccardi (Curto). Dopo l’8 settembre 1943 raggiunge la banda Cascione e svolge attività di collegamento tra i comandi e le varie formazioni. Entrato nell’organizzazione Otto, si trasferisce a Genova dove, in un appartamento di via San Luca, mascherato da ufficio commerciale, svolge attività clandestina.
Quando, il 31 marzo 1944, viene arrestato Ottorino Balduzzi (Otto), insieme ad altri collaboratori, Alpron ritorna in montagna a Piaggia (IM) dove assume incarichi di comando, come istruttore e sabotatore. Divenuto Capo di stato maggiore della 1° brigata Belgrano della divisione Bonfante, effettua numerose azioni fra cui quella che lo vede al comando del distaccamento Rainis che, il 4 aprile 1945, fa saltare gli scambi ferroviari ad Andora, rendendo inutilizzabili i binari per dieci ore. Gravemente ferito ad Andora durante un’altra azione di sabotaggio, viene soccorso e nascosto in una casa di sfollati che lo curano per un mese sino alla Liberazione.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, pp.39-40