Associazione per la difesa della scuola nazionale

  • Storia

    L'Associazione per la difesa della scuola nazionale (ADSN) fu fondata a Roma nell'agosto 1946 da un gruppo di insegnanti che si opponeva alla politica educativa del governo democristiano.
    Finalità dell'associazione erano:
    a) difendere la scuola come funzione statale di interesse nazionale e riaffermare il diritto a un efficace controllo dello Stato su tutte le iniziative private, fondato sul criterio della rigida distinzione tra esaminatori e docenti;
    b) affermare la libertà nella scuola, per un insegnamento ispirato allo spirito critico ed al rispetto della libertà di coscienza, contro ogni forma di settarismo;
    c) analizzare i problemi della riforma e del rinnovamento della scuola;
    d) lottare per la funzione democratica della scuola, concorrendo all'eliminazione dell'analfabetismo e ad attuare effettivamente l'obbligo scolastico in una scuola di sottoclassi, per la formazione dell'uomo e del cittadino, nonché di realizzare la possibilità di accesso per i migliori a tutti i gradi di istruzione, con l'obbligo da parte dello Stato di fornire i mezzi necessari;
    e) promuovere le iniziative parascolastiche e favorire esperimenti educativi per integrare la funzione didattica della scuola nazionale;
    f) promuovere il miglioramento dell'attrezzatura scolastica;
    g) affiancare le iniziative dei sindacati della scuola.Rigorosamente laica e apartitica, l'associazione cercò fin dall'inizio il sostegno di "partiti e organizzazioni democratiche", tenendo rapporti di collaborazione con le sezioni locali del Partito Socialista Italiano, del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani, del Partito Repubblicano Italiano, del Partito Comunista Italiano, dell'Associazione ragazze d'Italia e dell'Unione Donne Italiane.
    Il III congresso nazionale dell'ADNS si tenne a Roma l'11 febbraio 1950, in occasione del quale Piero Calamandrei pronunciò un discorso sulla difesa della laicità della scuole e dell'importanza della scuola pubblica, pubblicato sul periodico "Scuola democratica, periodico di battaglia per una nuova scuola"

    Nel fondo Partito d'Azione della Liguria, busta 28, sala c.l.n. n.g.528, è reperibile un volantino del novembre 1946 di tale Associazione intitolato "Per la difesa e lo sviluppo della scuola nazionale". Vi si legge, tra le varie nozioni: "Negli anni della servitù fascista la scuola è stata offesa, sconvolta, deviata dal suo compito. In un regime in cui trionfava il privilegio più sfacciato la moralità del sapere fu calpestata; di anno in anno la scuola si vide sottomessa ad una nefanda legislazione che gettò nella vita nazionale un numero sempre maggiore di spostati e di inetti. Se in Italia deve sorgere la libera democrazia, per il lavoro comune dei cittadini, la scuola deve rinascere purificata; noi facciamo perciò appello a tutti quanti hanno amore di Patria, a qualunque partito o fede appartengano, affinchè si stringano attorno a noi per la difesa e lo sviluppo della Scuola Nazionale democratica. [...] Si impone allo Stato: di garantire a tutti i cittadini con assoluta parità di diritti tutta l'istruzione; di diffondere con ogni mezzo la cultura popolare e professionale; di assicurare ordine e dignità della scuola pubblica dedicandovi tutte le possibili risorse di bilancio; di accertare l'idoneità di ogni cittadino ad accedere alla scuola governativa e a conseguire i diplomi di studio." Seguono le adesioni di numerose entità tra cui l'Anpi, il Fronte della Gioventù, l'Unione Donne Italiane, il Fronte della Cultura e personalità quali Benedetto Croce, V.E. Alfieri, P. Calamandrei, G. Devoto, A. Momigliano, E. Montale, M. Vinciguerra. 
    L'11 febbraio 1950 Pietro Calamandrei pronunciò un discorso al III congresso dell'Associazione a difesa della Scuola Nazionale sostenendo, tra gli altri argomenti, la difesa della scuola democratica e del suo ruolo costituzionale in quanto formativa della futura classe dirigente. Calamandrei è stato un politico, avvocato e accademico tra i fondatori del Partito d'Azione che durante il ventennio fascista partecipò alla formazione di Italia Libera, un gruppo clandestino di ispirazione repubblicana e antifascista. Nel 1945 venne eletto all'Assemblea Costituente e partecipò ai lavori parlamentari come componente della Giunta delle elezioni della commissione d'inchiesta e della Commissione per la Costituzione italiana.

    https://dati.emilia-romagna.it/id/ibc/cpfInstance/IT-ER-IBC-SP00001-0001193/html
    Archivio ILSREC, Fondo Cln - PdA, Busta 29 (ex 529), Fascicolo 11