È il 13 gennaio 1944 quando il Tenente dei Carabinieri Giuseppe Avezzano Comes rifiuta di obbedire all’ordine di fucilazione, da lui ritenuto illegittimo, di otto partigiani genovesi, fra cui proprio il tranviere Romeo Guglielmetti, portati al Forte di San Martino dalle SS. Dopo di lui, anche i Carabinieri che fanno parte del suo plotone si rifiutano di giustiziare gli otto partigiani e sparano in aria. L’eccidio di San Martino viene comunque perpetrato dai nazisti, ma dopo il massacro il Tenente riesce a tornare in caserma e a distruggere la nota di servizio con i nomi dei Carabinieri insieme a lui al Forte, così da evitare rappresaglie nei loro confronti da parte delle SS. Viene arrestato e trattenuto nelle celle della Feld Gendarmeria di Albenga fino alla Liberazione. Secondo alcune fonti, lui e i suoi commilitoni sono stati deportati in Germania fino alla Liberazione.