La crisi, superata a fine conflitto dalla società Peroni e da tutta l'industria birraria nazionale che arrivano ad espandersi e a potenziarsi, diventa più grave per la fabbrica della Valle Scrivia che non riuscirà più a risollevarsi, concludendo la sua avventura con la chiusura che arriva nel 1929. Rimangono gli edifici che continuano ad essere proprietà della società Fabbrica Birra Busalla, le cui azioni dal 1942 al 1971 appartengono alla famiglia Raimondo residente a Genova, in ultimo nella persona di Vincenza Raimondo. Dopo il 1971 passeranno all'Istituto Piccola Opera della Divina Provvidenza di Don Orione, sotto forma di lascito vincolato ad usufrutto a vita a favore di Caterina Zunino, che decide di non risistemare gli edifici che richiedono interventi di manutenzione e ristrutturazione molto onerosi.
Nel 1999 viene riaperta la Fabbrica di Birra Busalla, primo microbirrificio in Liguria. Oggi il complesso, è costituito da due componenti: la fabbrica e il locale di mescita con annesso ristorante, dove si possono degustare le birre prodotte.