Azienda Ceramica ligure Vaccari

  • Storia

    Lo stabilimento nasce nel 1880 come fornace di laterizi, sfruttando la cava di Palanceda, nel comune di Santo Stefano Magra. La vera fabbrica fu fondata solo successivamente, con l’intervento di Stanizzi e Bonazzi. Il fallimento, purtroppo, avviene dopo poco. Successivamente, siamo nel 1893, la società fu acquistata da Giovanni Ellena che nel 1900 fondò la Società Anonima Stabilimento Ceramiche Ellena. Tra i soci spicca il nome di Carlo Vaccari, che intuisce la potenzialità dell’azienda e dell’argilla locale. Carlo Vaccari ne diventa il direttore e, a partire dal 1910, amministratore delegato. Nel 1920 la ragione sociale muta in Società Anonima Ceramiche Liguri. Sempre in questo anno, viene acquistata la società “La Fornace” di proprietà della famiglia Foltzer.
    Nel 1921 entrano a far parte della società, con varie mansioni, i figli di Carlo Vaccari e la sede legale e amministrativa viene spostata a Genova. Durante gli anni trenta la fabbrica diventa la più importante produttrice di ceramiche in Italia. Nel 1938 la famiglia Foltzer abbandona la collaborazione e nel 1940 la ragione sociale si trasforma in Ceramiche Ligure Vaccari S.p.A.
    Un inevitabile calo produttivo verrà riscontrato durante la seconda guerra mondiale, seguito da un boom economico nell’immediato dopoguerra.
    Nel 1958 iniziano anche i primi scontri tra lavoratori e dirigenza, quando viene deciso lo spegnimento di un forno e il licenziamento dei 300 operai. Altri scioperi seguirono con la richiesta di adeguamenti salariali. Ulteriori problemi sorsero a causa dei villaggi operai, che non rispettavano le norme igieniche. Inoltre, l’intensificarsi dei ritmi produttivi aumentò i casi riscontrati di silicosi, che causò la morte di circa 90 lavoratori ogni anno. Lo stabilimento sarà modernizzato tra gli anni 1968/69, riportando a Ponzano gli uffici commerciali. Nel 1972 la crisi economica, unita alla scarsa capacità dirigenziale, porterà la fabbrica al fallimento. Tutti i lavoratori verranno posti in cassa integrazione, seguiranno occupazioni e un successivo intervento dello Stato (1973) per salvare lo stabilimento. La ragione sociale cambia in Eta Geri con l’occupazione di 500 operai. Nel 1974 Sicerligure subentra a Eta Geri: cambia ancora la ragione sociale in Sicerligure Vaccari S.p.A. Nel 1975 diventa Nuova Ceramica Ligure S.p.A. Nel 1976 Luciano Vaccari viene arrestato per bancarotta fraudolenta. Dal 1979 diventa azionista l’ing. Pozzoli e nel 1980 nasce la Ceramiche Vaccari S.p.A. Nel 1986 nasce una società collaterale, la Ceramica Ligure S.r.l. che nel 1993 rileva la Ceramica Ligure S.p.A. Nel 1997 diventa proprietà dei tedeschi Villorey e Boch e nel 2004 degli austriaci Lasselsberger. Questi ultimi, nel 2006, decidono il fermo delle attività produttive per gravi crisi economiche. Questa azienda, partita come semplice fornace di laterizi, diventa negli anni famosa e rinomata per la produzione di ceramiche, apprezzate in tutto il mondo. A tale produzione si affianca anche quella di mosaici in gres porcellanato.
    Proprio questo incremento della produzione rende necessaria la costruzione di un forno Hoffman, una centrale elettrica e molini per la macinazione delle argille. Si costruiscono i primi uffici e gli edifici per gli operai, che arrivano fino a 1300 unità. In seguito i forni Hoffman verranno sostituiti da quelli a tunnel, più economici e meno inquinanti.
    Il villaggio operaio è una delle caratteristiche che contraddistingue le più importanti aziende di inizio ‘900, nato per fornire alloggio alle maestranze venute da lontano. Il primo fu chiamato “Corte”, costruito insieme alla villa della famiglia Vaccari. Purtroppo negli anni trenta verrà distrutto, per far posto alla Chiesa e alla sua canonica.


    Negli anni quaranta vengono costruito nuovi edifici ed alloggi, nel viale Carlo Vaccari e altre in zona Corea negli anni cinquanta. Era presente anche uno spaccio aziendale, con zona per la lavorazione del pane, carni, frutta e merceria. Ad opera dell’ing. Mazzocchini vengono costruite la casa dell’operaio e la palazzina della dirigenza. Nella prima si trovano spogliatoi, mensa e infermeria. La palazzina della dirigenza, ubicata all’ingresso principale dello stabilimento, ospita invece gli uffici amministrativi.
    Oggi, tutta l’ex area aziendale è interessata dal “Progetto Nova”, iniziativa culturale atta a recuperare e valorizzare gli spazi ex Vaccari. Nel corso degli anni sono stati organizzati concerti, mostre e iniziative culturali.

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