Banda Koch, Reparto Speciale della Polizia Repubblicana
Storia
Squadra della polizia fascista denominata “Reparto Speciale di Polizia Repubblicana”, attiva fra il dicembre 1943 e il giugno del 1944 a Roma; si sposta poi a Milano, dove opera fino alla fine della guerra. Famigerata per la violenza e la crudeltà durante gli interrogatori, prende il nome dal caposquadra italo-tedesco Pietro Koch (1918-1945). La sua attività antipartigiana, in stretta collaborazione con le SS, provoca gravissime perdite alla Resistenza romana. La base della banda si trova inizialmente alla Pensione Oltremare per poi essere spostata alla pensione Jaccarino. Tra gli altri fatti, Pietro Koch e la sua banda collaborano con Herbert Kappler alla selezione dei prigionieri italiani da fucilare alla Fosse Ardeatine. Egli perpetra numerosissimi omicidi e torture, in aprile del 1944 la banda arresta anche Luchino Visconti. Il regista milanese, scarcerato dopo pochi giorni grazie all'intercessione dell'attrice María Denis, sarebbe diventato uno dei principali testimoni nella requisitoria del processo che portò alla fucilazione di Koch, raccontando i particolari sui metodi d'interrogatorio della banda.
Dopo svariate altre atrocità Koch viene arrestato il 17 dicembre 1944 e rinchiuso nel carcere di San Vittore a Milano. Da lì evade il 25 aprile 1945 grazie all'aiuto dei tedeschi, e nuovamente catturato il primo di giugno. Vista la fama del personaggio, le autorità ritengono opportuno documentarne l'esecuzione con una ripresa filmata. Regista d'eccezione è Luchino Visconti, da Koch arrestato e torturato. Alcuni componenti della banda vengono giustiziati, altri tornano in libertà negli anni Cinquanta.