La testata nasce come organo della 3° Divisione Giustizia e Libertà "Langhe", operante in una vasta zona delle Langhe a partire dal febbraio 1945. L’unico numero diffuso dalla formazione, datato marzo 1945, è stampato a Bene Vagienna presso la tipografia Vissio, che collabora attivamente con la Resistenza. Il titolo del giornale riprende l’espressione tedesca presente su «cartelli ammonitori a uso dei tedeschi» atti a circoscrivere il territorio frequentato dalle bande partigiane. Tra gli autori dei testi figurano il comandante regionale delle formazioni GL Dante Livio Bianco, che nell’editoriale firmato con lo pseudonimo ‘Il volontario della libertà’ sostiene la necessità di un comando unico delle forze partigiane come «condizione essenziale per il potenziamento della lotta», e il commissario divisionale Sergio Pettinati. Di quest’ultimo occupa la terza pagina del giornale un appello alla mobilitazione intitolato Il momento buono e rivolto ai contadini, agli artigiani e ai commercianti delle Langhe.
L’attenzione al mondo contadino emerge altresì nell’articolo Agli agricoltori, in cui si solleva il «problema dell’istruzione politica nelle campagne». Il giornale riporta anche notizie sull’attività delle varie squadre appartenenti alla divisione e sul ruolo della Gioventù d’azione. Il numero si chiude con la citazione, collocata in calce all’ultima pagina, delle righe conclusive della lettera scritta agli amici del Partito d’azione dal comandante Pietro Ferreira (Pedro) in data 22 gennaio 1945, il giorno precedente alla sua uccisione.