Capitano medico di complemento dell’esercito nel battaglione Guastatori, proveniente da una famiglia di convinzioni antifasciste, prende parte alla campagna di Russia, da cui fa ritorno nel maggio 1943 dopo la ritirata dal Don. Richiamato e assegnato alle scuole militari di Civitavecchia in qualità di dirigente sanitario, dopo l’8 settembre 1943 aderisce alla Resistenza. Attraverso il cugino Mario Silla (Curone) entra in contatto con il Cln di Tortona, su
richiesta del quale si occupa della distribuzione di scorte sanitarie per la formazione che Franco Anselmi (Marco) stava costituendo fra le valli Curone e Grue, operazione nella quale è coadiuvato dalla moglie, Jole Berutti, insegnante in una scuola di Tortona che nel 1944 sarebbe stata allontanata dalla cattedra. Nel luglio 1944 decide di salire in montagna, aggregandosi alla formazione di Anselmi, divenuta poi brigata Arzani, e sovrintende all’allestimento di un ospedale a Caldirola, nell’alessandrino, in cui operano anche Silvio Bendinelli (Vuccio), responsabile dell’organizzazione sanitaria della divisione Pinan-Cichero, e il dottore Basilio, primario dell’ospedale di Tortona e, a partire dal gennaio 1945, un’infermeria nel paese di Giarolo. Nominato direttore del Servizio sanità della Pinan-Cichero, organizza e dirige l’ospedale divisionale ubicato nel castello medievale di Borgo Adorno, situato nel territorio di Cantalupo Ligure, contando sull’aiuto di venticinque effettivi. Diviene poi direttore del Servizio sanità e ispettore per il Comando generale del Cvl. Nel marzo 1945, su incarico del Cvl e delle Forze armate alleate, effettua alcune missioni a Milano finalizzate al recupero di documenti.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p.58