Membro del Cmrl e della Delegazione regionale delle brigate Matteotti, di cui è responsabile insieme a Giuseppe Machiavelli (Stella), Luigi Ducci (Spezia) e Dante Bruzzone (Ciravegna).
Autoferrotranviere, dirigente sindacale. Socialista di idee riformiste, entra giovanissimo nel movimento operaio. Nel 1913 diviene segretario del sindacato genovese degli operai ferrotranvieri e, dal 1916, di quello nazionale. Durante la Prima guerra mondiale è capomotorista in aviazione. Dal 1920 al 1923 dirige la Camera del lavoro di Sampierdarena, restando vittima delle persecuzioni squadristiche che lo costringono alle dimissioni e alla perdita della possibilità di trovare un impiego. Alla caduta del fascismo partecipa alla ricostituzione del Partito socialista e all'attività di propaganda e organizzazione della lotta armata insieme ai principali dirigenti dei partiti antifascisti genovesi. Entrato nelle formazioni Giustizia e Libertà, diviene responsabile della Delegazione regionale delle brigate Gl Matteotti, al fianco di Giuseppe Machiavelli (Stella), Dante Bruzzone (Ciravegna), Pilade Queirolo (Pilotto) e Luigi Ducci. Arrestato due volte per attività antifascista, viene liberato dalla 4a sezione delle carceri genovesi di Marassi nei giorni dell'insurrezione. Nell’immediato dopoguerra gli viene affidata la direzione del quotidiano Il Lavoro Nuovo. Nel 1945-46 è ministro del lavoro nei governi Parri e De Gasperi e segretario regionale del Psi per la Liguria. Deputato all'Assemblea costituente, viene poi eletto senatore e consigliere del comune di Genova.
Dizionario della Resistenza in Liguria, (a cura di) F. Gimelli, P. Battifora, De Ferrari, Genova, 2008
https://www.ilsrec.it/database/partigiano.php?RicercaID=2065