Francesco Maria Barracu (Santu Lussurgiu, 1º novembre 1885 – Dongo, 28 aprile 1945) è stato un militare italiano, combattente nella prima guerra mondiale e nella guerra d'Etiopia, membro del Partito Nazionale Fascista sin dal 1921, giornalista, e infine esponente di spicco del Governo della Repubblica Sociale Italiana. Negli ultimi mesi di guerra si schierò con la corrente estremista e chiese che Milano non venisse abbandonata, nel tentativo di farne l'«Alcazar del fascismo». Fu catturato con Benito Mussolini mentre tentava di fuggire in Svizzera, fucilato dai partigiani, che ne esposero il cadavere a piazzale Loreto a Milano.