Basile, Carlo Emanuele

    Data di esistenza

    Data di nascita : 21/10/1885

    Data di morte: 01/11/1972

  • Biografia

    Volontario nella Prima guerra mondiale e successivamente in quella di Spagna, sindaco più volte (e poi podestà) di Stresa (VB)  tra il 1914 e il 1935. Dopo aver ricoperto vari incarichi di partito nella seconda metà degli anni Venti (segretario federale di Novara e Torino, membro del Direttorio nazionale del Pnf), a partire dal 1929 il barone Basile diviene deputato alla Camera. Eletto Prefetto di Genova nel novembre 1943 al posto del badogliano Guido Letta, rimane in carica fino al luglio 1944, venendo sostituito, in seguito alla nomina a sottosegretario alla Difesa, da Arturo Bigoni, già questore genovese. In ottimi rapporti con il comando delle SS, Basile collabora attivamente con l’occupante tedesco divenendo corresponsabile delle repressioni, torture, stragi, deportazioni avvenute sotto il suo mandato. Per sua volontà, ad esempio, il 14/01/1944 il Tribunale Militare Speciale di Genova condanna alla pena capitale otto detenuti politici, trattenuti nel carcere genovese di Marassi, in seguito all’attentato gappista ai danni di due ufficiali tedeschi avvenuto il giorno precedente nella centralissima Via XX Settembre. Il mattino seguente i condannati sono prelevati dal carcere e portati nel forte di San Martino, dove vengono fucilati da parte di fascisti ed SS tedesche in seguito al rifiuto da parte del tenente dei carabinieri (Giuseppe Avezzano Comes) e del suo plotone di eseguire l’ordine. L'episodio è finalizzato a colpire non solo i partigiani, ma anche il crescente allontanamento della popolazione dal fascismo repubblicano, manifestatosi attraverso un crescente dissenso e tramite scioperi promossi dal movimento clandestino.

    Condannato nel giugno 1945 a 20 anni di carcere (pena ritenuta eccessivamente mite dalla popolazione genovese memore delle sue colpe) e alla pena di morte nel gennaio successivo dalla Corte d’assise straordinaria di Pavia, nel giugno 1946 Basile ottiene addirittura l’assoluzione grazie a una revisione processuale. Inviato al confino e poi amnistiato, nel dopoguerra ha svolto attività politica nel Msi, balzando di nuovo agli onori della cronaca nel giugno 1960, quando avrebbe dovuto presiedere il congresso nazionale del suo partito fissato proprio a Genova: una provocazione cui la città rispose con una generale mobilitazione antifascista, culminata in uno sciopero generale e in violenti scontri con le forze dell’ordine tali da far annullare il programmato congresso. 

    Dizionario della Resistenza in Liguria, (a cura di) F. Gimelli, P. Battifora, De Ferrari Editore, Genova, 2021
    Fonte online: https://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=176

     

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