Dal luglio 1944 entra a far parte della brigata Jori, divisione Cichero, nella quale raggiunge il grado di vicecomandante del distaccamento Alpino. Il 23 ottobre 1944, nel corso dei rastrellamenti che investono la val Trebbia, partecipa ad una imboscata che, organizzata da uomini dei distaccamenti Bellucci, Ravera e Alpino e da un reparto del distaccamento Guerra, si sarebbe dovuta attuare sulla statale 45, in località Ronchi nei pressi di Loco di Rovegno, al passaggio di una colonna del battaglione Aosta della divisione Monterosa, in movimento dalla bassa val Trebbia verso Torriglia. Nell'azione, fallita soprattutto per l'intervento dei due scaglioni di alpini che fiancheggiavano la colonna, Negus resta ferito, mentre quattro partigiani, Mario Boeddu (Sardegna), Giuliano Suppini, Raffaele Pierucci e Serafino Fugassi perdono la vita. Con l'aiuto dei compagni Negus, insieme agli altri feriti, viene portato nell'infermeria di Fascia e successivamente nell'ospedale partigiano allestito a Daglio (Carrega Ligure). Lasciato nel marzo 1945 il distaccamento Alpino trasferito alla brigata Berto, Battaglia continuerà a combattere nella brigata Jori fino alla Liberazione.