Nel fondo AM, busta 17, fascicolo n.19 "Divisone Mingo. Brigata Macchi. Azioni militari" sono reperibili documenti manoscritti e dattiloscritti riguardanti il battaglione Chiodi. In un documento manoscritto di piccole dimensioni, datato 26/4/45 ore 14, si legge: "Al battaglione Chiodi - ...(?) 467 strada della Colma - Comando di...?.... di sicurezza il Battaglione rientri in Tagliolo. Il C.s.m. Milo". Questo testo è trascritto in forma dattiloscritta di miglior lettura: "Quota 467, strada della Colma. Tenendo dispositivo di sicurezza il battaglione rientri in Tagliolo". In un documento dattiloscritto datato 17/4/45, redatto dal battaglione Chiodi e destinato comando della brigata Macchi si legge: l"Ieri 16/4/45 in Silvano d'Orba i partigiani Caminito, Cino e Franco, appartenenti al btg. Chiodi, fermavano una macchina (Topolino) avente a bordo tre marescialli tedeschi. Dopo aver fatto alzare le mani ai tre sott'ufficiali li perquisirono e venirono in possesso di tre pistole e due bombe a mano. Sulla Topolino c'era un impianto telefonico. In dì i partigiani fecero salire i tedeschi in macchina e con essi si avviarono verso Mornese, ove i tre catturati vennero consegnati nelle mani degli uomini della Sip con le armi". Segue firma dattiloscritta e manoscritta del comandante del battaglione, "Caio". Vi sono inoltre trascrizioni dattiloscritte di appunti presi a mano su fogli di bloc-notes. Nell'appunto preso il 25/4/45 ore 07.40 redatto dalla brigata Macchi e destinato ai btg. Chiodi e Martinetti si legge: "Il btg. Chiodi rimpiazzi il Martinetti, il Martinetti cominci pure a ritirarsi: lasci una pattuglia di avvistamento e dia le consegne al Chiodi quando arriverà in posizione. Avere sempre un sistema di sicurezza. Il Martinetti accantonerà a Tagliolo. Auguri. Il csm Nilo". In un altro appunto con medesimo mittente e destinatario il Chiodi, del 26/4/45 ore 09.45, si legge: "Il patriota Ratto è assegnato al btg. Chiodi. Il csm Nilo". Il btg. Chiodi è inoltre nominato in una relazione dattiloscritta sull'attività della brigata Macchi dal giorno 24 al 29/4/45. Il 24 il Chiodi era dislocato nel settore Tagliolo-Silvano-Capriata ma, non avendo disposizioni precise, il comando di brigata mosse autonomamente le brigate e verso le 16 pomeridiane dispose che il Chiodi si spostasse su Ovada bloccando la città a sudest tra le due rotabili Ovada-Genova e Ovada-Novi. Nella notte il nemico si sganciò da Ovada via Cremolino. Nella notte, essendo segnalati elementi tedeschi nella zona Capanne di Marcarolo, il Chiodi via Belforte si portò a bloccare il settore Belforte Q-467 (Cascina Chiappino)-Torrente Piotta, successivamente rimpiazzato dal btg. Martinetti a Ovada. Il 27 con nuove disposizioni il Chiodi si spostò sull'area Masone-Campo Ligure-Rossiglione con comando a Campo Ligure.
Al Chiodi appartiene anche il partigiano Carlevaro Piero "Barabba" che, in un documento dattiloscritto datato 21/5/45 redatto dalla brigata Macchi e destinato al comando di divisione, viene riportato come ferito leggermente alla mano sinistra da un ignoto che verso le ore 15 a Masone ha fatto fuoco contro di lui; egli ha risposto al fuoco invano.
Nel fascicolo n.25 "Divisione Mingo. Brigata Macchi. Sip. Rapporti col Comando brigata. Informazioni. Segnalazioni. Requisizioni. Tassazioni. Sequestri. Varie" è reperibile un documento dattiloscritto del 2/4/45, redatto dalla brigata Macchi e destinato al comando della squadra Sip, si legge: "Dal btg. Chiodi ci viene comunicato che due individui sui 35 anni circa sospetti di spionaggio transitano ogni tanto dall'Abbazia diretti a Mornese. D'ordine, il csm".
Nel fascicolo n.27 "Divisone Mingo. Brigata Macchi. Insurrezione" del medesimo fondo sopra citato vi è la trascrizione di un appunto manoscritto del 26/4/45 ore 10 in cui si legge: "Il btg. dopo aver mangiato si porterà in Belforte dove si sta predisponendo per l'accantonamento. Metterà un posto di avvistamento Sap in località sotto cascina Setteventi in modo che domini il ponte di Ovada-Belforte. Il csm Nilo".