Tenente di Fanteria nel Regio Esercito, ai primi dell'ottobre 1943 si presenta presso la 5° Brigata Garibaldi "Nuvoloni" della 2° Divisione d'Assalto Garibaldi "Felice Cascione", I Zona Operativa Liguria, per entrare nella lotta di Resistenza.
Bellabarba viene arrestato dalla Guardia Nazionale Repubblicana di Imperia il 05/06/1944, assieme al maggiore Enrico Rossi ed al tenente Alfonso Testaverde, dopo lunghe indagini che hanno accertato il contatto dei tre militari con la professoressa Emanuela Maifret e l'amante di lei, sig. Renato Brunati, già arrestati dalla GNR lo scorso marzo e consegnati alle SS di Genova in quanto responsabili di attività sovversiva. Nello specifico viene accertato che Bellabarba fa parte di un Comitato di Liberazione Nazionale (di Imperia?), e provvede a compilare elenchi di fascisti e militi della GNR indiziati quali collaboratori delle truppe tedesche per poi farli condannare a morte. Inoltre, assieme agli altri due militari, distribuisce stampati di licenza illimitata ad ex-militari non in regola ed arruola persone per costituire il cosiddetto "Battaglione Principe di Piemonte".
I tre ufficiali vengono consgnati alle SS germaniche di Imperia. Deportato, Bellabarba giunge nel campo di concentramento tedesco di Flossenbürg il 07/09/1944 e successivamente è trasferito nei lager di Hersbruck e Dachau. Muore per malattia in Germania, in un campo non specificato (presumibilmente nello stesso Dachau o nell'area di Monaco di Baviera), il 26/07/1945. E' stato inizialmente deposto nel Nordfriedhof di Monaco e la sua attuale sepoltura è nel Cimitero MIlitare Italiano d'Onore della città bavarese, riquadro 4, fila 7, tomba 18.
Fonti: Nota dattiloscritta del 11/06/1944 redatta dal Comando GNR di Imperia e conservata in forma di copia statica nel Fondo "Giorgio Olivero", busta 1, fascicolo 5 conservato presso l'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea -Ilsrec- di Genova;