Medico genovese, dopo essere riuscito a fuggire dalla Casa dello studente ove era stato rinchiuso per la sua attività antifascista, arriva in montagna presso la 3ª Brigata Garibaldi nel maggio 1944. Gli viene affidata l’organizzazione di un servizio sanitario partigiano e ai primi di giugno riesce ad aprire una prima infermeria partigiana a Corsiglia (GE). Dalla fine dello stesso mese si occupa degli ospedali partigiani a Chiapparo e alla colonia di Rovegno e in autunno si impegna ad allestire un ospedale a Daglio vicino a Carrega Ligure (AL).
Viene scelto quale direttore sanitario della VI Zona Operativa Liguria ma nella realtà svolge anche il servizio
sanitario nella Divisione Cichero, nella 3ª brigata Garibaldi Jori e nella brigata Garibaldi Oreste, nonché il
servizio sui campi di battaglia spostandosi da un distaccamento all’altro, quando i rastrellamenti lo richiedono.
Nella fase della Liberazione provvede a costituire un ospedale partigiano in ogni centro occupato dalla VI Zona e lui stesso opera all’ospedale San Martino di Genova.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p.69