Nei primi anni Venti inizia la carriera di ufficiale nella Reichsmarine, ottenendo, tra il novembre del 1926 e il gennaio del 1927, un permesso speciale per recarsi a New York, dove perfeziona a tal punto la lingua inglese da essere incaricato dalla Kriegsmarine, nelle prime fasi della Seconda guerra mondiale, di individuare notizie di importanza militare nella stampa estera. Nel dicembre del 1941 è promosso Kapitän zur See ed è con questo grado che, nel settembre del 1943, dopo il definitivo trasferimento sul fronte italiano, firma l’accordo di alleanza con Junio Valerio Borghese che sancisce l’autonomia della X Mas rispetto alle forze armate della Rsi. Come comandante delle difese costiere rientrano sotto la sua competenza la costa ligure e quella tirrenica sino alla linea del fronte. Il suo comando, insediato prima a La Spezia, nel settembre 1944 viene spostato a Genova, presso il Forte San Giuliano e poi, nel gennaio 1945, presso l’albergo Eden a Nervi, estrema delegazione cittadina a levante. Nell’agosto 1944 presiede il tribunale militare che condanna a morte il capitano di fregata Carlo Unger di Löwemberg e il suo comandante in seconda, il capitano di corvetta Silvio Fellner, con l’accusa di collusione con le forze partigiane e alto tradimento di fronte al nemico. Negli ultimi giorni di guerra conduce trattative con il Cln Liguria attraverso la Curia genovese, nel tentativo di garantire alle sue unità la via per la ritirata. Rifiutate, da parte del Cln, le condizioni richieste, Berninghaus il 27 aprile si fa strada con i suoi reparti verso il levante genovese per unirsi alle colonne dirette verso la pianura Padana, incontrando lungo la via, la resistenza di alcune brigate Sap. Catturato nel corso di questo tentativo, viene detenuto come prigioniero di guerra prima in Italia e poi in Germania sino al novembre del 1945. [a.p.]