Entra a far parte della cosiddetta “banda del croato”, formazione irregolare costituita e comandata dal capitano sloveno Gaspare Ciameranik (Croato) operante in val Trebbia, in una vasta area compresa fra i territori di Ottone, Marsaglia e Bobbio. È comandante di una squadra composta da una trentina di uomini quando, dopo aver stabilito contatti con il comando della 3° brigata Garibaldi, procede al disarmo della formazione di Ciameranik. Passato il 30 giugno 1944 con armi e uomini alla brigata Jori, viene subito inviato a costituire un posto di blocco nei pressi di Gorreto per prevenire eventuali reazioni del resto della banda. Gli viene affidato il comando del distaccamento Volante, inquadrato nella Jori, nella quale confluiscono diversi componenti della disciolta banda di Ciameranik. Con il distaccamento Volante combatte per alcuni mesi in val Trebbia, quindi, dal novembre 1944, passa alle formazioni Giustizia e Libertà della val Fontanabuona, con le quali ha da tempo stabilito collegamenti.
Il 5 aprile 1945, costituitosi il gruppo brigate GL Matteotti, gli viene affidato il comando della formazione di manovra Prospero Castelletto, strutturata in quattro squadre per un totale di sessantasei effettivi.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p.75