Bevilacqua, Angelo Gin (Leone)

    Data di esistenza

    Data di nascita : 02/08/1895

    Data di morte: 29/11/1944

  • Pseudonimo, nome assunto

    Leone

  • Luogo di nascita

    Albisola Superiore (SV)

  • Luogo di morte

    Bric Camulera (SV)

  • Biografia

    Reduce della Prima guerra mondiale, viene assunto come operaio all'Ilva di Savona. Dopo aver aderito al Psi, nel 1924 si iscrive al Pci, divenendo responsabile della sezione clandestina interna allo stabilimento e, in seguito, membro del Comitato federale del partito. Nel 1934 viene arrestato e condannato dal Tribunale speciale, il 20 marzo 1935, a dieci anni di reclusione da scontare nelle carceri di Fossano. Scarcerato nel 1937 per amnistia, seppure strettamente sorvegliato riesce a riprendere l'attività di propaganda antifascista, sostenendo l'organizzazione Soccorso rosso. All'armistizio si impegna nel recupero di armi e munizioni dai presidi fascisti per approntare la resistenza armata. Il 25 settembre, in una cascina in località Santa Giulia (Piana Crixia), costituisce con altri patrioti il gruppo Stella rossa, formato in maggioranza da militanti del Pci. Con la sua formazione, che vede aumentare notevolmente il numero degli effettivi, si trasferisce fra i casolari della zona di Gottasecca (Cuneo), impegnandosi nel reperire informazioni e mantenere i contatti con altri gruppi partigiani dislocati in montagna. Arrestato, riesce a salvarsi mostrando un lasciapassare rilasciatogli dal Comando tedesco quando lavorava all'Ilva e, con i suoi uomini, si trasferisce a San Giacomo di Roburent. Il 10 marzo 1944, quando sul monte Alto si costituisce il distaccamento garibaldino Calcagno, ne diviene commissario politico e successivamente viene nominato ispettore della 4ª e 5ª brigata Garibaldi. Il 29 novembre 1944, mentre nel corso di un rastrellamento si reca di rinforzo ad alcuni giovani partigiani del distaccamento Nino Bori, viene fatto prigioniero dalle Brigate nere comandate dal tenente Giovanni Ferris sul Bric Camulera (Murialdo). Massacrato col calcio dei fucili, viene finito a colpi d'arma da fuoco insieme ad altri cinque partigiani appartenenti al distaccamento Bocci della 6a brigata Garibaldi Nino Bixio. Alla sua memoria sarà intitolata una divisione d'assalto Garibaldi. Medaglia d'argento al valor militare.