Partigiano della Brigata "Longhi", Divisione Garibaldi "Coduri", VI Zona Operativa Liguria, precedentemente soldato del 2° Reggimento Genio del Regio Esercito di stanza a Casale Monferrato (AL).
Entra nella Divisione "Coduri" nel settembre 1943 e si dimostra lavoratore volenteroso ed instancabile. Il 22/09/1944 fa parte della squadra che al comando di Castagnino Paolo (Saetta) attacca una colonna di Alpini che aveva appena predato la frazione di Disconesi (GE). Nel dicembre 1944 partecipa nel genovesato a numerose azioni di sabotaggio ed attacco, ed assume anche il ruolo di staffettista per la Brigata Garibaldi "Longhi". In inverno si ammala gravemente di broncopolmonite ed è definito dal dottore in pericolo di vita ma, senza che inizialmente i compagni della formazione se ne accorgano, marcia in coda al gruppo di compagni che vanno a contrattaccare i nemici dopo il rastrellamento del gennaio 1945. Dopo 24 ore di marcia nella neve, col nemico che ha bloccato tutti i passi, la formazione giunge in salvo ma "Monello" è scomparso. Lo credono morto per assideramento, ma dopo un mese torna al Comando in perfetta salute e giustificando la sua assenza. Partecipa a numerose altre valorose azioni partigiane.
Un giorno il suo distaccamento riceve l'ordine di portarsi nella zona di Carasco (GE) per attaccare il nemico che si presume debba passare il giorno dopo, e nell'attesa gli uomini si rifugiano in un casone. Quest'ultimo viene però circondato dal nemico, che apre immediatamente il fuoco: nel breve e violento combattimento in cui i partigiani rispondono valorosamente, "Monello" rimane ferito ma lanciando bombe a mano consente la fuga dei compagni tramite l'apertura di un varco. Una volta guarito, torna a combattere fino alla Liberazione.