Funzionario della Camera di Commercio di Savona, fu redattore capo di Savona Economica, organo di stampa dell'ente camerale. Per le sue competenze di natura amministrativa e nel settore culturale, artistico e turistico ha presieduto l'Azienda Autonoma di Soggiorno dei due comuni (Albissola Marina e Albisola Superiore), promuovendo iniziative di rilievo. Fu amministratore pubblico di Albissola Marina fin dal 1946 e sindaco dal 1968 al 1974.
Presidente onorario della sezione ligure del Sindacato Libero Scrittori Italiani, fu collaboratore artistico della “Sala Teresiana” di Arenzano e ricevette l'onorificenza di commendatore al merito della Repubblica nel 1982.
Nel 1994 gli è stata conferita la laurea honoris causa in Lettere e Filosofia.
Collaboratore di molti giornali e riviste letterarie, ha pubblicato libri in un lungo arco di tempo ed è inserito in numerose antologie italiane e internazionali, tra le quali Letteratura Italiana Contemporanea diretta e curata da Carlo Bo, Alberto Frattini, Gaetano Mariani e Mario Petrucciani (Ed. Lucarini – Roma 1982); suoi componimenti sono stati tradotti in diverse lingue, diffusi e apprezzati anche fuori dall'Italia: la lirica La mia terra venne tradotta in catalano da Rafael Alberti.
Il profondo amore per il luogo natio così come il legame con il Piemonte, regione di origine della famiglia, rappresentano una prima intensa e significativa fonte di ispirazione. Gli affetti familiari costituiscono il secondo fondamentale elemento di ispirazione della sua poetica, nutrita anche di valori spirituali sospesi tra senso del trascendente e interrogativi di carattere teologico. L'esperienza politico-amministrativa ha rappresentato il terzo importante filone di profonda e civile ispirazione letteraria. Amico e sodale di Angelo Barile, Adriano Grande, Camillo Sbarbaro, strinse rapporti di grande affinità intellettuale con Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo e Rafael Alberti. Tra gli altri hanno scritto di lui: Carlo Betocchi, Carlo Bo, Giorgio Caproni, Giacomo Oreglia, Piero Raimondi, Giovanni Titta Rosa.