Borghese, Junio Valerio

    Data di esistenza

    Data di nascita : 06/06/1906

    Data di morte: 26/8/1974

  • Biografia

    Discendente di una famiglia della nobiltà romana, intraprende la carriera militare. Dopo aver frequentato l’Accademia navale di Livorno, nel 1928 diviene guardiamarina specializzato in armi subacquee. Dal 1938 è comandante del nucleo subacqueo del reparto di mezzi d’assalto della I Flottiglia Mas, che dal marzo 1941 avrebbe assunta la denominazione di X Flottiglia Mas. Partecipa come sommergibilista alla guerra d’Etiopia e alla guerra di Spagna. Nella primavera del 1942 opera nell’Africa settentrionale francese e nel maggio 1943, divenuto capitano di fregata, ottiene il comando della X Mas che ha sede nella caserma di San Bartolomeo di La Spezia.
    Alla proclamazione dell’armistizio l'8 settembre 1943 decide di continuare a combattere a fianco della Germania: il 14 settembre, stipulato un accordo con i tedeschi attraverso il comandante della flotta in Liguria Max Berninghaus, si pone alle dipendenze delle SS nella
    repressione della lotta partigiana e il 25 settembre, dopo un colloquio a Berlino con il grandammiraglio Dönitz, ottiene l’invio a La Spezia di tre sommergibili italiani con il loro equipaggio e l’aggregazione alla X Mas dei marinai fatti prigionieri dopo l’armistizio. Nei venti mesi della lotta partigiana i suoi uomini sono ripetutamente impiegati, al fianco dei tedeschi, in numerosi e sanguinosi rastrellamenti ed operazioni contro le formazioni resistenziali. Il 26 aprile 1945, asserragliatosi nella sede del comando della X Mas di Milano, si arrende consegnandosi al Cln ma il 30 aprile, travestito da ufficiale americano, riesce a raggiungere Roma con l’aiuto del capitano di fregata Carlo Resio, dell’agente dell’Oss James Jesus Angleton e dell’ammiraglio Wheeter Stone.
    Arrestato e degradato, viene rinviato a giudizio per collaborazionismo nel 1947. Il processo, rimesso dalla Corte speciale d’assise di Milano a quella di Roma per legittima suspicione, dopo l’assoluzione in istruttoria dalle imputazioni per quarantatré omicidi, si conclude il 17 febbraio 1949 con la condanna a dodici anni con attenuanti, nove dei quali subito condonatigli per amnistia. Entrato nel Msi di cui diviene presidente onorario nel 1951, in seguito a disaccordi lascia il partito e nel settembre 1968, rinsaldati i legami con la destra eversiva, fonda il Fronte nazionale. Nella notte dell’8 dicembre 1970 organizza un tentativo di colpo di stato i cui contorni e relative connivenze rimangono ancora oggi non del tutto chiariti. Rifugiatosi in Spagna vi resta sino alla morte, avvenuta a Cadice nel 1974, anche dopo la revoca dell’ordine di cattura emesso a suo carico dalle autorità italiane.

    Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, pp.89-90

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