Data di nascita : 03/09/1895
Data di morte: 09/01/1959
Giuseppe Bottai (Roma, 3 settembre 1895 – Roma, 9 gennaio 1959) è stato un politico, militare e giornalista italiano. Fu governatore di Roma, governatore di Addis Abeba, ministro delle corporazioni e ministro dell'educazione nazionale. Massone, fece parte della Serenissima Gran Loggia di Rito scozzese antico ed accettato. In realtà egli non era intimamente massone: infatti era stato il padre ad appartenere a una corrente filosofica agnostica, atea e repubblicana. Giuseppe Bottai, pertanto, venne battezzato segretamente da una balia e riuscì a fare la Prima Comunione solo da adulto. Contrariato dalla filosofia anticlericale del padre, si avvicinò gradualmente al cattolicesimo ed esternò solo in età adulta la conversione alla fede cattolica a seguito della débâcle politico-militare dell'Italia e del fascismo.
Allo scoppio della prima guerra mondiale si arruolò volontario, come soldato semplice prima e come ufficiale degli arditi poi. In seguito al ferimento venne decorato con medaglia di bronzo al valor militare.
Nel 1919, al termine del primo conflitto mondiale, Bottai, già attivo nel movimento futurista, incontrò Benito Mussolini collaborando alla fondazione dei Fasci italiani di combattimento di Roma. Con Ulisse Igliori e Gino Calza-Bini divenne uno dei capi dello squadrismo romano: fu peraltro tra i pochissimi fascisti di primo piano che nell'estate del 1921 si pronunciarono a favore del "patto di pacificazione" stipulato da Mussolini con i socialisti e destinato a divenire di lì a poco lettera morta proprio per l'opposizione della compagine intransigente delle squadre d'azione. Si unì anche brevemente ai legionari di D'Annunzio nell'impresa di Fiume.
Nel 1921 venne eletto, nelle file del Partito Nazionale Fascista, alla Camera dei deputati, da cui decadde nel 1922 a causa della troppo giovane età. Rieletto nel 1924 alla Camera, vi sedette ininterrottamente (dal 1939 Camera dei fasci e delle corporazioni) fino al 1943. Dal 1926 al 1929 fu sottosegretario al Ministero delle corporazioni, di cui assunse la titolarità nel 1929, subentrando allo stesso Mussolini e restando ministro fino al 1932. In questo periodo emanò la Carta del Lavoro e ottenne la cattedra di diritto corporativo all'Università La Sapienza di Roma. Nel 1932 Mussolini decise di estrometterlo dalla carica di ministro delle Corporazioni. Dal 1932 al 1935 assunse quindi la presidenza dell'Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. Dal 1935 fu governatore di Roma e, nel maggio del 1936, poco meno di un mese anche governatore di Addis Abeba.
Nel 1935, quando ricoprì la carica di governatore di Roma, Bottai partì volontario in Africa orientale con la divisione Sila, con il grado di maggiore di fanteria. Entrato in Addis Abeba il 5 maggio 1936, con la colonna del Maresciallo Badoglio, ne venne nominato governatore, a simboleggiare l'unione ideale tra la capitale del Regno e la nuova capitale dell'impero. Non era ancora stata istituita la carica di Governatore generale dell'Africa Orientale Italiana e Viceré d'Etiopia, così che non le detenne ufficialmente. Il 27 maggio lasciò la carica ad Alfredo Siniscalchi e tornò in Italia per dedicarsi alla riforma scolastica; venne infatti nominato ministro dell'educazione nazionale e lasciò l'incarico nel febbraio del 1943. Frutto di quest'ultima esperienza furono le leggi Bottai, che avranno una durata pluridecennale (sia pure con alcuni adeguamenti costituzionali, dopo il 1948): sono la legge n. 1089 sul patrimonio storico-artistico e la n. 1497 sulle bellezze naturali. Nel 1938 fu tra i firmatari del Manifesto della razza, prodromo alla promulgazione delle leggi razziali dello stesso anno, nella quale Bottai si dimostrò animato "da un accanimento persecutorio maggiore di quello del duce".
Il 24 luglio 1943, assieme ad altri 19 gerarchi all'Ordine del giorno Grandi, aderì ad una mozione che mise in minoranza Benito Mussolini (25 luglio 1943). A causa dell'adesione a tale mozione, Bottai venne condannato a morte in contumacia al processo di Verona, nel 1944, da un Tribunale della neo-costituita Repubblica Sociale Italiana, assieme a Galeazzo Ciano, Dino Grandi (contumace), Emilio De Bono e altri.
Nel 1944 si arruolò con il consenso delle autorità politiche francesi, sotto il nome di Andrea Battaglia, nella Legione straniera francese di stanza in Algeria. Nelle file della Legione combatterà contro i tedeschi inquadrato nel 1º Reggimento di cavalleria con il grado di brigadier chef, dallo sbarco in Provenza fin nel cuore della Germania. Nella legione rimarrà fino al 1948, quando verrà congedato con il grado di sergente.
Nel 1947 venne amnistiato per le imputazioni post-belliche connesse alla partecipazione avuta nella costituzione del regime fascista e che gli erano costate una condanna all'ergastolo, mentre la condanna a morte di Verona era divenuta nulla con la dissoluzione della Repubblica Sociale Italiana.
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Bottai