Partigiana combattente attiva nel Comando Brigate Garibaldi Sap del Comando Piazza, VI Zona Operativa Liguria. Dopo l'8 settembre 1943 milita nei Gap e successivamente entra a far parte del distaccamento femminile "Alce Noli" della brigata SAP "Rizzolio", operante nelle delegazioni genovesi di Cornigliano e Sampierdarena e nella Val Polcevera. Si occupa principalmente di azioni di propaganda e sabotaggio tra le quali la manomissione, in piazza Manin, di un cavo ad alta tensione. Nel giugno 1944 viene arrestata insieme ad Angela Michelini (Vera) dalle Brigate Nere e richiusa alla Casa del Fascio di Sampierdarena, ove è sottoposta a lunghi interrogatori da parte di Benedetto Franchi e Gildo Criscuolo, famigerati per le loro efferatezze. Ottiene la libertà dopo otto giorni di reclusione poiché non viene trovata, a suo carico, alcune prova di attività cospirativa, né si riesce ad estorcerle alcuna informazione sull'identità dei compagnie la rete sovversiva. Trasferitasi, con dei cugini, nel ponente ligure, nell'aprile del 1945 partecipa alla liberazione di Imperia con la Brigata "Taglione". Medaglia d'argento al valor militare.