Patrick Branwell Brontë-Hearne è il giovanissimo marconista di bordo della nave peschereccio antisommergibili inglese HMS "Lord Nuffield" che, il 10/11/1942, bombarda con cariche di profondità il sommergibile italiano "Angelo Emo" nelle acque al largo di Algeri. I danni al sommergibile sono tali da obbligarlo all'emersione e, dopo un breve ma violento scontro d'artiglieria nel quale rimangono uccisi 14 uomini dell’Emo (un guardiamarina, 3 sottufficiali e 10 fra sottocapi e marinai), il comandante del sottomarino comprende che non vi sono possibilità di scampo (i motori sono inutilizzabili) ed ordina l'autoaffondamento. I supersititi vengono tratti in salvo dai marinai della "Lord Nuffield", tra i quali vi è anche lo stesso Patrick che raggiunge a nuoto e recupera gli italiani caduti in mare.
In un'inserzione di un giornale italiano ignoto del 1966 inclusa nel testo autografo "Ricordi di un periodo della mia gioventù" del partigiano Umberto Franzone (comandante della Brigata Garibaldi "Oliveri"-Divisione Garibaldi "Mingo" attiva nella VI Zona Operativa Liguria), fratello di Luigi Franzone marinaio a bordo del sommergibile "Angelo Emo", sopravvissuto allo scontro e tratto in salvo dagli inglesi, Patrick Branwell Brontë-Hearne chiede a chiunque sia stato interessato da tale evento se sia possibile incontrarsi a Milano, per una riunione amichevole con gli ex naufragi, in occasione del suo viaggio di nozze in varie città italiane previsto per il 12/10/1966.
Fonte: Fondo "Franzone Umberto e Mafalda", busta 1, fascicolo 3 "Testimonianze", conservato nell'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea, Ilsrec, di Genova.