Brigata Giustizia e Libertà Astengo

  • Storia

    Distaccamento della divisione savonese Gin Bevilacqua della II zona operativa della Liguria. Nel Fondo Gimelli, primo versamento, busta 2, fascicolo n. 11-17 "Savona e II zona operativa. Attività militari. 1 divisione Gin Bevilacqua. Brigata Giustizia e libertà Cristoforo Astengo", è reperibile il verbale dattiloscritto, in più copie, di costituzione della brigata Giustizia e libertà Cristoforo Astengo. Nel documento datato 21/09/44 si apprendono innanzitutto alcune premesse: nella zona operativa della riviera di Ponente opera una formazione di patrioti alle dipendenze del tenente Vacchetta con attivi 164 uomini; nella medesima zona opera inoltre un'altra formazione patriottica con 60 uomini al comando di "Beppe" che nel tempo si è fusa con alcune altre situazioni locali. Nel documento si dà poi atto che tutte le predette formazioni con quadri, uomini, armi e materiali si uniscono in un'unica brigata denominata "Brigata Giustizia e Libertà Cristoforo Astengo", ora capace di 300 uomini di cui 220 armati; alle dipendenze della Astengo rientra inoltre un distaccamento delle formazioni del maggiore Mauri con 100 uomini e relativi armamenti al comando del tenente "Mimmo". Segue infine l'elenco dei membri costitutivi al comando della Brigata: Comandante è il magg. Mario; Vice comandante sono il cap. Oneto e il ten. Bacchetta; Capo S.M. è il ten. Sergio; Com. Pol. è "Ciccio". Seguono le sole firme dattiloscritte di: delegato pol. mil. del PdA F.to Tommasi; comandante di brigata F.to magg. Mario; vice comandante di brigata Bacchetta e F.to Oneto, comm. politico F.to Ciccio. Nel fondo AM, busta 16, fascicolo n.5 "Divisione Mingo. Comando divisione. Rapporti con la brigata Gl Cristoforo Astengo" è reperibile carteggio dattiloscritto e manoscritto, in più copie. Nel documento datato 5/11/44 redatto dalla divisione Ligure Alessandrina e destinato al Comando militare regionale della Liguria nonchè al Comando militare della VI zona operativa, si apprende la denuncia di rottura unilaterale degli impegni assunti dalla Brigata GL Astengo in data 28/10/44 con il comando di questa divisione. Da indagini ed ispezioni effettuate dall'Ispettore di zona Giacomo, dal commissario Ruggero e dal comandante e vicecomandante di divisione, risulta infatti in maniera inequivocabile che -testuali parole- i quadri di detta unità non rispondono affatto ai requisiti di serietà, moralità e capacità indispensabili a preparare e a condurre al combattimento delle formazioni partigiane. Prescindendo dalla manovra operata senza interpellanza e subito dopo aver sottoscritto gli accordi col comando di qeuesta divisione, dopo avere incassato 50.000 lire dal comandante Carlo per le urgenti necessità di riassestamento della Brigata, è stato rilevato che durante un'inattesa ispezione sono risultati introvabili sia il comandante che il commissario; l'intendente era presente ma non si curava affatto che i suoi uomini mangiassero solo poco pane e formaggio, e stava andando assieme al commissario della Brigata Bonaria in una località per consumare un abbondante piatto di agnolotti. Il personale della brigata era dunque abbandonato totalmente a sé stesso, moralmente depresso e con un vestiario ed equipaggiamento in condizioni pietose. Segue accurata descrizione delle specialità gastronomiche consumate, senza le moderazioni e le sobrietà richieste in questa situazione, dal comandante Belle, dal commissario Ciccio e dall'intendente Gianni tutti dell'Astengo, mentre gli uomini non dispongono nemmeno delle marmitte per la cottura del rancio. Pare che questo sistema di vita sia ampiamente quotidiano per suddette persone, con tanto di partite a carte. E' dunque richeisto il tempestivo intervento di una commissione d'inchiesta che appuri le responsabilità di quanto accaduto. Seguono le firme dattiloscritte del commissario Ruggero, dell'ispettore di zona F.to Giacomo, del comandante F.to Carlo e del capo di Stato maggiore Simba.