Brigata partigiana Garibaldi Gramsci

  • Storia

    La Brigata “Gramsci” comprende i Battaglioni Garibaldini “Vanni”, “Maccione” e “Matteotti-Picelli” ed è una successiva evoluzione del “Raggruppamento Brigate Garibaldi” nato nell’ottobre 1944.
    Tale evoluzione si determina a seguito della risistemazione delle forze della Resistenza nel dicembre 1944, quando nasce ufficialmente la IV Zona Operativa quale sviluppo del Comando Unico, formatosi nel luglio 1944.
    La catena di Comando della Brigata “Gramsci” vede mutamenti in corrispondenza a quelli che si verificano in organismi gerarchicamente superiori ad essa, nello specifico le vicende del Comando Prima Divisione Liguria-Picchiara.
    E’ così che il comunista Luciano Scotti (“Vittorio” ma anche “Gonzaga”) risulta comandare dal 24 ottobre 1944 il Raggruppamento Brigate Garibaldi, fondato in tale data a S. Maria di Scogna.
    Tuttavia, quando si formalizza nel dicembre la IV Zona Operativa ed egli passa al Comando della Ia Divisione Liguria-Picchiara, il Raggruppamento diventa Brigata “A. Gramsci” e al posto di Scotti va Giovanni Albertini “Luciano” (Commissario è “Ezio”, cioè Armando Isoppo).
    L’Organico della Brigata “Gramsci” alla data del 24 marzo 1945 è il seguente:
    Comando Brigata: 7 uomini
    Compagnia Comando “A.Tanca”: 24 uomini
    Plotone Servizio (Intendenza e Ospedale) 16 uomini
    Battaglione “Maccione”: 140 uomini
    Battaglione “Vanni”: 138 uomini
    Battaglione “Matteotti-Picelli”: 143 uomini
    Per un totale di 468 uomini (forza presente 409, Assenti giustificati 59)

    Il Comandante e il Commissario politico della Brigata rimangono fino alla Liberazione Giovanni Albertini ed Armando Isoppo.
    Il piano messo in campo dal Comando IV Zona Operativa nella fase 12 aprile-25 aprile 19452 vede la Brigata “A. Gramsci” così impegnata:
    Il Comando Brigata “Gramsci” è a Santa Maria di Scogna, il Battaglione Vanni nella zona di Pieve, il Battaglione Maccione nella zona del Mangia, il Battaglione Matteotti-Picelli nella vallata del Gottero.
    Nel momento in cui i reparti vengono fatti spostare in avanti il Comando Brigata va a Mangia, il Battaglione Vanni a Brugnato, il Battaglione Maccione a Bozzolo e alla centrale di Vizzà, il Battaglione Matteotti-Picelli a Godano.
    Il Battaglione Vanni coadiuva il Battaglione G.L. Zignago nella presa di Borghetto.
    Nel pomeriggio del 22 aprile la Brigata “Gramsci” riceve l’ordine di portarsi a Riccò del Golfo per occupare il passo della Foce.
    Nella notte del 23 aprile viene isolato a Riccò del Golfo un forte nucleo composto di 450 tedeschi puntualmente armati, appoggiati da mitragliatrici collocate sul forte Visseggi. Poiché il comandante tedesco non si vuole arrendere, avviene qui l’ultima battaglia in cui sono fortemente coinvolti i Battaglioni della Brigata “A. Gramsci”.
    Finita il 24 aprile alle ore 18 la battaglia che è costata la morte a molti soldati tedeschi, il Battaglione Matteotti-Picelli riceve l’ordine di recarsi sulla Foce dove all’alba del 25 aprile arrivano avanguardie alleate.
    Il 25 aprile 1945 la Brigata “Gramsci” sfila con i suoi Battaglioni (e con altre formazioni partigiane) nelle vie della Spezia.

    http://www.isrlaspezia.it/strumenti/lessico-della-resistenza/brigata-garibaldi-a-gramsci/

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