Brigate Nere RSI in Liguria

  • Storia

    Le Brigate nere sono unità militari della Repubblica Sociale Italiana create nel 1944 fra gli iscritti al Partito fascista repubblicano per combattere l’attività delle forze partigiane. Nell’attirare gli elementi più fanatici e violenti, esse risultano composte da squadristi della prima ora, emarginati dallo stesso regime una volta stabilizzatosi al potere ed un’eterogenea compagine di elementi ideologizzati, disertori catturati durante i rastrellamenti, giovani liberati dalle carceri minorili, avventurieri, sadici, esaltati. Una composita, irrequieta e sanguinaria milizia che, ricorrendo sistematicamente al terrore e alla tortura e macchiandosi di innumerevoli stragi, esecuzioni sommarie, soprusi, ruberie e atti intimidatori anche a danno della popolazione civile, avrebbe esasperato fino al parossismo la violenza e accentuato sempre più l’isolamento dei fascisti nel Paese. Il numero di fascisti effettivamente armati e inseriti nelle 48 Brigate nere dislocate sul territorio della Rsi si aggira tra gli 11.600 e i 16.000.

    Le Brigate nere in Liguria: dalI'Ispettorato regionale della Liguria (successivamente Ispettorato Brigate Nere della Liguria) sono:

    • XXXI Brigata Nera "Generale Silvio Parodi" (Genova), guidata da Livio Faloppa e Vito Spiotta;
    • XXXII Brigata Nera "Don Antonio Padoan" (Imperia), guidata da Mario Massina;
    • XXXIII Brigata Nera "Tullio Bertoni" (La Spezia), guidata da Augusto Luigi Bertozzi;
    • XXXIV Brigata Nera "Francesco Briatore" (Savona), guidata da Mario d'Agostino, Paolo Pini e Quinzio Aicardi.
    A gravitare sulla val Borbera è anche la 2° Brigata Nera "Attilio Prato" di Alessandria, inizialmente guidata da Carlo Valassina.

    Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, pp.96-97

     

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