Ex tenente dell’esercito, coordinatore dei gruppi partigiani legati al Partito d’Azione che si formano subito dopo l’8 settembre 1943 nelle frazioni di Veppo e di Suvero, nei pressi di Calice Ligure, diviene comandante della brigata Val di Vara e vicecomandante della colonna Giustizia e Libertà.
Il 20 marzo 1944 partecipa all’assalto della caserma dei carabinieri di Calice e nella Pasqua
dello stesso anno, mentre stava portando avanti trattative per la liberazione del fratello Aldo, viene catturato, ma poi lasciato libero essendo riuscito a convincere il brigadiere dei carabinieri ad unirsi ai partigiani. Il 19 giugno 1944 partecipa, con il suo gruppo e un reparto guidato dal maggiore britannico Gordon Lett, all’attacco del castello di Calice, sede della caserma della Gnr. In agosto prende parte al cruento combattimento contro i nazifascisti presso Piana di Ghiacciorna-Casoni, scontro in cui rimane ferito da una scheggia di mortaio. A fine mese, d’accordo col comando inglese, compie un’azione di sabotaggio alla linea ferroviaria La Spezia-Genova e a settembre attacca una colonna tedesca sulla strada Ceparana-Albiano Magra. Alla vigilia della Liberazione riesce ad impossessarsi della cartina con l’indicazione delle mine posizionate dai tedeschi nella zona di La Spezia, evitando così la
distruzione di importanti infrastrutture cittadine.
Il 23 aprile 1945 guida la brigata e un gruppo della Centocroci alla conquista del castello di Podenzana e alla liberazione di Aulla.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, pp.99-100