Partigiano della costituenda 58a brigata (poi Oreste), partecipa in val Borbera alla battaglia di Pertuso del 24 agosto 1944 durante la quale viene ferito al ventre. Ricoverato all’ospedale di Rocchetta Ligure (Alessandria), è trasportato insieme ad altri feriti, tra cui il comandante Virginio Arzani (Chicchirichì) al Castello di Borgo Adorno e da lì a Capannette di Pei (Piacenza). Giunge, poi, con i compagni al paese di Artana ove viene catturato da una colonna composta da tedeschi e allievi ufficiali bersaglieri e fatto proseguire verso il monte Lesima, fino a raggiungere il paese di Zerba. In paese un gruppo di Brigate nere di Genova Sampierdarena, guidato dai comandanti Adolfo Gibelli e Giovanni Fara, convince i tedeschi a consegnare loro i prigionieri e i feriti. Trascinato nei pressi di Cerreto (Piacenza), la mattina del 29 agosto Silurino viene fucilato insieme a Virginio Arzani e al partigiano polacco Mieczyslaw Sasin (Cencio).
Dizionario della Resistenza in Liguria, (a cura di) F. Gimelli, P. Battifora, De Ferrari, Genova, 2008