Il Comitato di liberazione nazionale (CLN) di Piacenza si costituì tra la fine del mese di settembre e l'inizio del mese di ottobre 1943; in questa prima fase ne fecero variamente parte l'avvocato democratico-cristiano Francesco Daveri, nel cui studio si tennero l'incontro fondativo e le prime riunioni dell'organismo, gli anarchici Emilio Canzi e Lorenzo Marzani, i comunisti Paolo Belizzi e Giuseppe Narducci, i socialisti Mario Minoia e Giuseppe Arata, l'azionista Raffaele Cantù.
Sul finire dell'inverno 1943-1944 il Cln di Piacenza, che fino ad allora aveva svolto un'attività di tipo prevalentemente propagandistico e di attivo appoggio alla lotta armata, subì la decimazione dei suoi membri a causa di fermi e condanne: nel novembre 1943 venne arrestato Lorenzo Marzani; nel gennaio 1944 ad essere fermato fu Giuseppe Narducci; il successivo 13 febbraio fu arrestato Emilio Canzi (il quale, tornato in libertà a giugno, assunse successivamente la guida del Comando della XIII zona); a marzo il Tribunale speciale inflisse in contumacia a Francesco Daveri una pena a cinque anni di reclusione costringendolo prima alla fuga a Milano e poi all'esilio in Svizzera; anche Raffaele Cantù, condannato a cinque anni di carcere, dovette espatriare in Svizzera.