Ufficiale dell’esercito, dopo l’8 settembre aderisce alla Rsi e, nel luglio 1944, dopo un periodo di addestramento nel campo tedesco di Munsingen, nel Baden-Wuerttenberg, diviene comandante del Gruppo esplorante della Divisione Rsi Alpina "Monterosa" schierata a controllo del tratto di costa ligure compreso fra Genova e La Spezia. Al comando della sua formazione dispone rastrellamenti, incendi, saccheggi e ordina, per rappresaglia, fucilazioni di partigiani e civili. Durante il rastrellamento nazifascista di fine agosto nelle valli Trebbia e Aveto, il 23 agosto 1944 guida le sue truppe su Santo Stefano d’Aveto (GE). Il 29 agosto ordina di dare alle fiamme il paese di Allegrezze, come rappresaglia per l’attacco subito dalla "Monterosa" il giorno precedente.
Il 27 settembre 1944, in frazione Brizzolara, sul passo della Forcella, mentre si sta recando a Chiavari (GE) per chiedere l’autorizzazione alla fucilazione di dieci ostaggi prelevati il giorno precedente, viene ferito mortalmente nel corso di un attacco condotto da una pattuglia di partigiani del Distaccamento "Livraghi", della Divisione Garibaldi "Coduri", guidati da Italo Fico (Naccari). Il giorno successivo il 3° battaglione della Brigata Nera di Chiavari consegna al gruppo esplorante, che assume il nome “Cadelo”, quattro prigionieri che vengono fucilati per rappresaglia da un reparto della "Monterosa".
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, pp.103-104