Giovane di sentimenti antifascisti, aderisce al movimento di Resistenza unendosi alla Brigata Garibaldi "Buranello" nella quale gli viene assegnato il ruolo di mitragliere. Partecipa a numerose azioni e, per le sue qualità e il valore dimostrati nelle diverse operazioni, è nominato capo squadra.
Il 30 ottobre 1944, nel territorio di Piampaludo, viene effettuata da parte della Divisione Rsi "San Marco" una puntata contro il suo distaccamento. Durante il susseguente combattimento Calcagno si prodiga per salvare il reparto, che riesce a sganciarsi, e occultare tutte le armi e munizioni. Circondato da numerosi nemici, riesce anche a colpire un sottufficiale e un soldato ma viene ucciso. La rabbia dei fascisti per l’insuccesso dell’operazione si sfoga sul suo cadavere, su cui vengono gettate per disprezzo bombe a mano.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p.105