Di professione tipografo, all’età di venti anni decide di entrare nel seminario di Chiavari. Consacrato sacerdote, viene inviato dalla curia come parroco nel piccolo paese di Cassego di Varese Ligure. Dopo l’8 settembre aiuta i giovani che si rifugiano in montagna e collabora ad organizzare i primi gruppi partigiani nelle zone della Liguria orientale, della valle di Vara e della valle del Taro, insieme ad alcuni dei futuri capi partigiani quali Giovammi Battista Canepa (Marzo), Giovanni Serbandini (Bini) e i fratelli Cacchioli. Divenuto cappellano militare della brigata Centocroci, comandata da Federico Salvestri (Richetto), nella sua veste di prelato partecipa agli incontri che si tengono tra il comando della brigata ed alcuni comandanti nazifascisti, per parlamentare e concordare il trattamento da riservare ai prigionieri e per predisporre eventuali scambi. All’incontro di Bedonia (Parma), del 12 gennaio 1945, il suo intervento non è sufficiente a far trovare un accordo tra i comandanti delle brigate partigiane e il capitano tedesco Malingher che annuncia un rastrellamento devastante qualora i partigiani si rifiutino di interrompere le azioni nella zona della valle del Taro. Quando avviene la scissione della brigata, dopo il rastrellamento del gennaio 1945, segue il comandante Richetto che, con il suo gruppo, forma la brigata Vecchia Centocroci aderente al comando unico parmense. Dopo la Liberazione diventa parroco di Santa Margherita Ligure. Medaglia d’argento al valor militare, sarà nominato membro del Comitato nazionale dell’Anpi.