Maresciallo maggiore dei Carabinieri in congedo, è diventato partigiano combattente dal 10/06/1944 con il grado di sottotenente presso il Comando della Divisione Garibaldi Coduri, VI Zona Operativa Liguria.
Fornisce un cospicuo contributo all’organizzazione della Resistenza nel chiavarese e partecipa a numerose azioni di guerriglia e sabotaggio contro le forze nazifasciste. Comandante di distaccamento partigiano, arrestato una prima volta e sottoposto poi a stretta sorveglianza dalle autorità occupanti, continua nel suo impegno costituendo un centro di appoggio e di rifornimento delle formazioni clandestine in una fattoria di montagna della quale è proprietario. Catturato una seconda volta nel corso di un rastrellamento, la sua casa viene distrutta per rappresaglia ed è sottoposto a torture affinché riveli i particolari della struttura organizzativa dei resistenti. Non parla, proteggendo così l’incolumità dei suoi compagni di lotta, e viene per questo fucilato il 05/10/1944 nel poligono di tiro di Chiavari. Medaglia d'Argento al Valor Militare.