Nel mese di marzo 1944, ignorando il bando di arruolamento nelle truppe della Rsi, raggiunge
la formazione Cascione. Il 3 luglio è al comando dell’8° Distaccamento della 9° Brigata Garibaldi "Cascione" che partecipa alla difesa di Rocchetta Nervina (IM) durante il rastrellamento che interessa tutta la I Zona Operativa Liguria. Dopo aver pianificato e preparato la messa in salvo dei componenti della missione alleata FLAP, con una spedizione via mare, nei primi giorni di dicembre 1944 raggiunge anche lui il comando alleato in Francia. Alla fine di agosto il distaccamento di "Leo" è tra i protagonisti dell’occupazione di Pigna (IM) in val Nervia, realizzata dalla 5° Brigata Garibaldi "Nuvoloni". Pigna resterà sotto il controllo partigiano per quaranta giorni. A metà gennaio 1945 viene inviato in missione a Vallecrosia (IM) assieme a Luciano Mannini per una complessa operazione di spionaggio. Ferito al torace da un colpo di pistola nella collutazione con agenti del controspionaggio tedesco è curato dapprima all’ospedale di Bordighera, dal quale viene fatto fuggire dai partigiani e nascosto nello scantinato di Renzo Biancheri. (per approfondire: “Gruppo Sbarchi Vallecrosia”). Aggravatesi le sue condizioni fisiche, il Gruppo Sbarchi provvede al trasporto via mare in Francia, dove viene curato.
Nel marzo 1945, al comando della squadra mortai del 3° battaglione della 4° Brigata Garibaldi "Guarrini", partecipa all’assalto del presidio nazifascista di Baiardo (IM). Nei giorni a cavallo della Liberazione comanda il distaccamento di collegamento con la missione alleata del capitano Robert C. Bentley (Bob).
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, a cura di, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p.111