Casa del Popolo di Genova Pegli

  • Storia

    La prima Casa del popolo in Italia fu quella di Massenzatico (RE) inaugurata nel 1893.
    La seconda metà del XIX secolo vide in tutta Europa l’affermarsi del sistema economico industriale capitalistico e conseguentemente il crescere del numero degli operai i quali, dopo la faticosa giornata di lavoro, si ritrovavano per bere, giocare e discutere in piccole taverne e/o caffè.

    Con la crescita del movimento operaio e socialista questi luoghi divennero però troppo piccoli e inadeguati per scambiare idee e confrontarsi su temi politici anche perché spesso bersaglio di controlli e irruzioni da parte delle forze dell’ordine.

    La necessità, comune a tutti i movimenti socialisti europei, di avere più spazio e un luogo in cui poter discutere tranquillamente, fu inizialmente risolta riunendosi dietro i caffè, negli orti, nei cortili, mentre in un secondo momento gli stessi operai presero in affitto o costruirono un edificio con aule abbastanza grandi sia per le riunioni politiche, che per il ballo e le feste, ovvero le “Case del popolo”. La prima Maison du Peuple nacque in Belgio il 5 agosto 1872.
    Lo sviluppo capitalistico, in Italia, avvenne in tempi successivi rispetto ad altri Paesi europei, ma allo stesso modo esso diede vita ad un movimento operaio che per lo svago, la bevuta e per discutere e confrontarsi sui problemi comuni si riuniva nelle osterie e in altri locali tra cui: le cantine sociali, le mescite di vino, le birrerie, i “casini” operai nel Carrarese, i catobi nel Parmense e nel Ferrarese, le cameracce in Romagna.
    Questi centri di ritrovo come le osterie, le Cameracce e gli altri sopracitati, già frequentati dai lavoratori nei giorni di festa e/o durante i mercati settimanali, perché vicini alle fabbriche, divennero presto anche sedi di diffusione di idee e di propaganda dal momento che qui si potevano reperire e leggere i giornali del tempo e discutere con i compagni sulle questioni politiche e sulle tematiche attuali. Molti di questi luoghi ospitavano anche le sedi di Associazioni e Circoli come: Circoli di reduci, Circoli monarchici, liberali e così via.
    Le Case del popolo, oltre che sedi delle organizzazioni dei lavoratori, divennero centri per l’educazione democratica e per la lotta all’alcolismo; per la rivendicazione della laicità dello Stato e della scuola.
    Case del popolo italiane: socialiste, repubblicane e cattoliche. La Casa del popolo inizialmente fu l’espressione del movimento socialista, e solo successivamente anche i repubblicani e i cattolici si dotarono di strutture simili.

    https://www.vanillamagazine.it/la-storia-delle-case-del-popolo-in-italia/