Casa dello Studente di Genova

  • Storia

    Edificio dell'Università di Genova voluto dal Gruppo Universitari Fascisti e inaugurata nel 1935 nell’allora corso Giulio Cesare (oggi corso Aldo Gastaldi) nel quartiere di San Martino su progetto degli architetti Mario Angelini e Mario Braccialini, la Casa dello studente, dotata di palestra, biblioteca, mensa e aree per lo sport, offre alloggio agli studenti universitari. Nel 1936 passa sotto il controllo del Partito Nazionale Fascista con il nome di "Casa del Fascio Universitario". Dopo l'armistizio del 08/09/1943 viene requisita dalle SS e diventa sede della Gestapo sotto il comando di Siegfried Engel, il "Boia di Genova", che divide la struttura in tre sezioni: spionaggio industriale e commerciale; lotta a comunisti, partigiani, ebrei, clero; spionaggio offensivo). Qui si consumano arresti e feroci torture ai danni di numerose personalità antifasciste e partigiane tra cui: Vannuccio Faralli, Luciano Bolis, Raffaele Pieragostini, Attilio Firpo, Stefanina Moro, Rina Chiarini ecc. Il 23 aprile 1945, con l'approssimarsi dell'insurrezione partigiana, i tedeschi si ritirano lasciando la Casa alla custodia della Guardia Nazionale Repubblicana e dando fuoco alla documentazione custodita. Questo tentativo di distruzione dei documenti provoca un incendio. Nel 1946 l'edificio torna in mano all'Università genovese e nonostante svariati lavori di ristrutturazione, la Casa dello Studente ha conservato le piccole celle di prigionia al piano terra e gli spazi sotterranei adibiti dai nazisti a luoghi di tortura, oggi liberamente visitabili il 25 aprile.

    Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p. 114