Comandante della batteria costiera di Terralba (Arenzano), il 22 agosto 1944 viene fatto prigioniero insieme ad alcuni suoi sottoposti da una squadra della brigata Buranello. Dopo un periodo di isolamento, chiede di entrare a far parte del movimento partigiano. Grazie alle sue attitudini e capacità, dopo un breve periodo è nominato Capo di stato maggiore della 2a divisione unificata Ligure-alessandrina che opera nel territorio compreso fra le valli Stura, Olba, Piota e Lemme e che, tra il 7 e il 10 ottobre, subirà il pesante rastrellamento dell’Olbicella. Quando, il 16 novembre 1944, la formazione assume la denominazione di divisione Mingo, Simba, confermato nel suo ruolo, partecipa alle riunioni che sanciscono gli accordi di collaborazione con la divisione Matteotti e la 10a divisione Alessandria, stabilendo le relative zone di operazione. Nella fase del conflitto che precede l’insurrezione dirige con il comandante Gregorio Cupic “Grga” (Boro) le diverse formazioni della Mingo nelle operazioni di attacco ai presidi nemici. Al suo impegno si deve il rinvenimento e la conservazione di un notevole numero di documenti della divisione Mingo, ora depositati presso l’Ilsrec insieme ai suoi rapporti.