Esponente del Partito d’Azione, dopo l’8 settembre 1943 diviene uno dei principali organizzatori dell’azionismo in provincia de La Spezia. Ricercato dalle autorità nazifasciste per la sua partecipazione alle manifestazioni verificatesi dopo il 25 luglio, e in seguito condannato a morte, viene trasferito dal partito nella zona del monte Picchiara in val di Vara (SP) dove, a metà ottobre 1943, entra nel reparto guidato dal colonnello Giulio Bottari (Avvocato Rocca) e viene inserito nella formazione di Giustizia e libertà organizzata a Torpiana di Zignago (SP) dagli azionisti Antonio Zolesio (Umberto Parodi) e Vero Del Carpio (Boia).
Nel febbraio 1944, in val di Termini presso Zeri (MS), prende parte alla costituzione della Brigata d’Assalto Lunigiana che ad agosto assume il nome di Colonna GL, con la quale
opera fra le province di La Spezia e Massa Carrara in qualità di intendente. Si occupa del trasporto di prigionieri inglesi verso la Corsica, dei collegamenti fra il Comando militare regionale e la Colonna GL, collaborando inoltre con l’Organizzazione Otto e con missioni militari alleate dipendenti dall’OSS responsabili degli aviolanci sul monte Picchiara.
Divenuto vicecommissario di brigata della Colonna GL, viene catturato dalle SS ma, durante la traduzione dalla Casa dello studente di Genova alle carceri di Marassi, riesce a fuggire riprendendo i contatti con i gruppi da lui costituiti nei mesi precedenti in val Fontanabuona (GE) e nella zona fra Sestri Levante e Deiva Marina (GE-SP). Il 20 gennaio 1945 viene nuovamente fatto prigioniero da una pattuglia di tedeschi in località Aravecchia, nel comune di Montese (MO) e, il giorno successivo, è ucciso da una raffica di mitra mentre tenta la fuga nei pressi di Rossano a Punta di Lama, nel comune di Zeri. A suo nome sarà intitolato un battaglione della brigata GL Matteotti. Medaglia d’Argento al Valor Militare.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, pp.120-121