Chanoux, Émile

    Data di esistenza

    Data di nascita : 09/01/1906

    Data di morte: 18/05/1944

  • Biografia

    Émile Chanoux (Rovenaud, 9 gennaio 1906 – Aosta, 18 maggio 1944) è stato un notaio e politico italiano, martire della Resistenza della Valle d'Aosta in seno all'Azione Cattolica, Croce d'argento al merito dell'Esercito della Repubblica Italiana.
    Émile nasce nel villaggio di Rovenaud, comune di Valsavarenche. Ad Aosta frequenta il Seminario minore e, a partire dal 1920, il liceo classico. Di fronte all'emergere del fascismo la Ligue valdôtaine, fondata nel 1909 in difesa dell'identità valdostana e della lingua francese dal medico Anselme Réan, seguace di Romolo Murri, tiene un atteggiamento ambiguo. Il 22 marzo 1925 vari aderenti ne escono per fondare la Jeune Vallée d'Aoste, di cui diventa presidente l'abate Joseph-Marie Trèves e vicepresidente il suo ex-allievo e studente di diritto Chanoux.
    Laureatosi con una tesi sulle minoranze etniche a soli 21 anni, apre uno studio di notaio ad Aosta e viene eletto direttore di Le Duché d'Aoste, periodico della diocesi di Aosta. Chiusa la Ligue nel 1926, la nuova associazione continua ad operare dal 1933 in clandestinità a causa dei divieti del regime fascista, e Chanoux raccoglie l'eredità politico-spirituale di Trèves come maggiore esponente della corrente del cattolicesimo sociale e prospettando l'inserimento della Valle in una federazione italiana repubblicana sul modello della Confederazione Elvetica. Attesta così la sua vicinanza ai problemi del regionalismo italiano e del federalismo europeo su base etnica. Prende inoltre parte alla stesura della Dichiarazione di Chivasso, documento stilato il 19 dicembre 1943 a Chivasso (TO) durante un convegno clandestino organizzato da esponenti della Resistenza delle valli alpine (a cui partecipa anche il valdostano Frédéric Chabod) e richiedente la trasformazione dell'Italia in un sistema politico federale e repubblicano su base regionale e cantonale.
    Il concetto viene sviluppato da Chanoux nell'opuscolo, pubblicato postumo, Federalismo e Autonomie, uno dei testi fondamentali del movimento autonomista valdostano. L'autore vi asserisce, tra l'altro, che lo Stato monarchico «può anche accettare il principio del federalismo», ma «fu la monarchia a portare, con la sua adesione supina al fascismo, l'accentramento statale italiano alle sue estreme conseguenze: la dittatura». Chanoux opta quindi per un ordinamento repubblicano, fermo restando che «una repubblica accentrata non sarebbe migliore di una monarchia».

    Già nel 1941 Chanoux, antifascista convinto, diviene l'anima autonomista della Resistenza valdostana fondando il clandestino Comité de libération, con cui organizza i primi partigiani sul modello del maquis francese. Le spinte autonomistiche creano qualche problema nei rapporti con il CLN regionale piemontese ma, grazie anche all'impegno dell'operaio comunista Emilio Lexert, la lotta contro i nazifascisti in Val d'Aosta si svolge con successo. Il notaio esprime inoltre la propria contrarietà ad azioni partigiane di guerra per il pericolo che queste determinino rappresaglie sui civili. Per lui i "ribelli" dovrebbero principalmente restare a casa con la famiglia, e si dovrebbe fare in modo di proteggerli soprattutto dall'arruolamento nelle brigate fasciste e dalle deportazioni in Germania.
    Ormai capo del Comitato di Liberazione Nazionale di Aosta (ma commettendo l'errore di mantenere nel suo studio notarile il centro dell'organizzazione antifascista della Valle), il mattino del 18 maggio del 1944 la polizia irrompe nella sua abitazione. Arrestato dalla polizia fascista, viene torturato dalle SS per strappargli invano informazioni sull'organizzazione clandestina e muore in carcere a 38 anni il 18 maggio 1944. Dopo aver finito il dirigente autonomista, i suoi carnefici ne simulano il suicidio e il giorno seguente lo seppelliscono furtivamente nel cimitero cittadino.
    La municipalità dedica alla sua memoria la piazza principale di Aosta, già intestata a Carlo Alberto.

    Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Émile_Chanoux

    https://www.anpi.it/biografia/emilio-chanoux