Ex prigioniero di guerra, evaso da un campo di concentramento facendosi passare per un
ufficiale canadese, nel 1944 Ciameranik, detto "Croato" pur essendo in realtà sloveno, è a capo di una banda irregolare attiva nella zona di Ottone e Bobbio in val Trebbia (PC). Forte di ben 150 uomini a giugno tale banda si distingue, oltre che per le azioni belliche, per le vessazioni imposte alla popolazione contadina della vallata e per aver accolto tra le sue fila, e
posto addirittura in posizione di comando, non pochi elementi fascisti. Appena il Comando
della 3° Brigata Garibaldi viene informato di questi gravi episodi scatta l’operazione di
disarmo voluta da Aldo Gastaldi (Bisagno) in persona, attuata il 1° e 2 luglio dai distaccamenti Torre e Casalini. I membri della banda sono catturati e processati da un tribunale partigiano e analoga sorte spetta a Ciameranik: difesi d’ufficio dal parroco di Gorreto, gli imputati vengono condannati alla definitiva espulsione dalla zona. La domanda di ammissione nella 3° Brigata Garibaldi sarà accettata solo per quei componenti della banda che non si fossero macchiati di crimini, alcuni dei quali confluiranno nella formazione guidata da Ernesto Poldrugo (Istriano). Quanto a Ciameranik, si ipotizza che abbia raggiunto altre formazioni partigiane nel parmense.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, pp. 128-129