Antifascista comunista, forma insieme ad altre compagne i primi Gruppi di difesa della donna, che si occupano della stampa di manifestini durante la notte e della distribuzione il mattino successivo. Divenuta membro della 2ª squadra dei Gap, svolge, in particolare, il compito di staffetta e trasporto degli esplosivi e delle armi per conto dei gappisti, attività a causa della quale viene arrestata. Alla fine del luglio 1944, il comando del battaglione Casalini tenta di liberarla, proponendo al comando fascista di effettuare uno scambio con il capitano di fregata della marina Rsi Giuseppe Torriani, che era stato fatto prigioniero dal battaglione, ma gli viene comunicato che la detenuta è già stata messa a disposizione dei tedeschi, quindi lo scambio non può avvenire. A seguito della segnalazione del capo della squadra di polizia politica della Questura, Giusto Veneziani, viene deferita insieme ad altre 80 persone al Tribunale speciale di Genova. È processata il 4 agosto 1944, condannata a dieci anni di reclusione e inviata al campo di concentramento di Bolzano. Torna a Genova con la Liberazione.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p.130