Cln di Camogli

  • Storia

    Nel fondo Cln Liguria, busta 4a, fascicolo n.1 "Cln Camogli; Cln periferici; Camogli" sono reperibili numerosi documenti riguardanti il Cln di Camogli. In un documento datato 6/11/44 si riporta la costituzione del Cln locale di Camogli: in tale giorno si è avuta la prima riunione plenaria del comitato con l'inizio della sua attività. I principali ordini del giorno sono: situazione locale, rendiconto finanziario e formazione squadre cittadine. Il comitato ha deliberato di riunirsi settimanalmente, saluta il Cln Liguria e riporta l'appartenenza dei suoi membri: 1 PdA, 1 democristiano, 1 liberale, 1 repubblicano, 1 socialista. Non vi sono firme. In un documento datato 20/4/45 redatto dal Cln Liguria-delegazione di Camogli e destinato al Colonnello Umberto Parodi comandante del gruppo Brigate GL Matteotti, si legge che il vice-commissario di brigata Ivo, oltre ad aver preso contatti col comandante della brigata nera di Camogli senza avvisarne il loro comitato, si è messo in contatto anche con elementi dubbi e opportunisti capeggiati da un tale Javarone Bartolomeo; nell'incontro tra Ivo e lo Javarone, quest'ultimo ha avuto in consegna un blocco di ricevute in bianco delle brigate allo scopo di raccogliere fondi. Si dichiara quindi che tutti gli elementi legati allo Javarone, ed egli stesso, sono stati da loro diffidati anche con un comunicato al Cln di Genova. Essi stanno cercando appoggio ovunque per perseguire le loro mire opportunistiche. La speranza è che il Colonnello possa intervenire con la sua autorità e porre fine all'incresciosa situazione che intralcia la loro attività in un momento così decisivo. Non vi sono firme. In un documento datato 27/11/44 redatto dal Cln di Camogli e destinato al Cln per la Liguria-sezione di Genova si apprendono gli avvenimenti alla Colonia Arnaldi presso Uscio, da cui è derivata anche un'indagine. Il giorno 8 dello stesso mese alle 18.30 un gruppo di armati auto-definitisi appartenenti alla brigata Matteotti si è presentato alla colonia ricercando il gioielliere genovese Cipollina, dal quale senza violenza hanno ottenuto soldi e provviste. Il giorno 15 altri venti armati, che non hanno dato informazioni di appartenenza, hanno cercato gli industriali Nasturzio e Migone di Genova ottenendone senza violenza molti soldi. Il 19 reparti tedeschi di marinai e truppa, accompagnati da brigate nere locali, hanno eseguito un rastrellamento in zona senza prelevare nessuno; al passo Spinarola hanno sparato a tre persone che fuggivano verso una casa rustica, incendiandola quale residenza di sfollati e arrestando una ragazza che vicino aveva una bomba a mano. Segue un elenco dei soggiornanti alla colonia, con "facoltosi" scritto accanto e arricchito da note sulle relazioni di essi con tedeschi e fascisti. Infine segue una richiesta di fondi vista la totale mancanza di disponibilità, si chiedono 30.000 lire. Non vi sono firme. Nel fondo Cln Liguria, busta 103, fascicolo "Commissariato commercio e finanze: Clnai, Cln liguri, Cln regionali Alta Italia" è reperibile una lettera datata 13/6/46 redatta dall'avvocato Luigi della Valle di Genova e destinata al Cln di Camogli. In essa l'avvocato scrive: "Sarò Loro grato se vorranno indicarmi le ragioni per le quali viene negata la restituzione del mobilio di proprietà del sig. Umberto Pastore trovantesi nell'appartamento posto in Camogli, via Garibaldi, già occupato dallo stesso. Resto in attesa di un cortese riscontro e, intanto, porgo anticipati ringraziamenti e distinti saluti". Segue firma manoscritta. Il documento è seguito da un foglio dattiloscritto datato 13/6/46 redatto dal Cln Liguria, a firma di B.V. Acquarone, e destinato al Cln di Camogli. In esso vi si legge: "L'Avv. Luigi della Valle di Genova ci ha inviato la lettera che vi rimettiamo in copia. Vi preghiamo di volerci riferire in merito con cortese sollecitudine".