Il Comitato di liberazione nazionale di Sestri Ponente si costituì nell’ottobre del 1943 e operò sin da allora nell’ambito della lotta armata, in quello industriale, nel campo assistenziale e nella propaganda antifascista e antinazista. Attraverso graduali trasformazioni, infatti, il CLN di Sestri Ponente riuscì dapprima a coordinare il lavoro di alcune squadre GAP che, una volta sciolte, posero le basi per la nascita di alcune squadre e, infine, per la costituzione delle tre Brigate SAP “Alpron”, “Longhi” e “Sordi”. Come Comitato di delegazione, inoltre, il CLN di Sestri Ponente affiancò i Comitati aziendali sorti nelle numerose industrie del ponente genovese quali il Cantiere Ansaldo, l’Ansaldo Fossati, la San Giorgio, Bagnara, Isola, Odero e Piaggio, organizzando il sabotaggio della produzione, l’occultamento di ingenti quantitativi di materie prime e materiali, il rifornimento alle brigate partigiane di montagna e il salvataggio degli impianti industriali dalla distruzione tedesca. A ciò si affiancò una incessante opera di volantinaggio, di interventi in manifestazioni quali la sospensione del lavoro e gli scioperi e di mediazione diretta con gli industriali e i commercianti locali per discutere i problemi del momento, per sovvenzionare i CLN e per trasferire materiali e macchinari. Numerosi membri del CLN di Sestri Ponente, come Edolo Bassi, Elio Caviglia e Giovanni Carrara furono arrestati per l’attività cospirativa l’organizzazione subì una battuta di arresto quando, il 16 giugno 1944, circa 1500 lavoratori, compresi alcuni membri delle organizzazioni clandestine, di Sestri Ponente e Cornigliano furono arrestati e deportati a Mauthausen come lavoratori coatti nell’industria bellica tedesca. Nello stesso mese, inoltre, l’azionista Nevio Rosso, primo segretario del Comitato di Sestri Ponente, subì un tentativo di arresto da parte delle Brigate Nere in seguito al quale fu allontanato dal CLN. Tra il 23 e il 24 aprile 1945 le SAP di Sestri Ponente entrarono in azione contro i tedeschi e i fascisti in ritirata dando così avvio all’insurrezione genovese, che venne in seguito e non senza difficoltà ratificata dal CLN Liguria: in questa occasione il CLN di Sestri Ponente coordinò gli sforzi delle brigate SAP “Alpron”, “Longhi” e “Sordi” che, in collaborazione con i volontari del Fronte della gioventù, riuscirono ad impossessarsi dei capisaldi tedeschi di Villa Chiesa, del Castello Raggio, del forte degli Erzelli e della polveriera di Borzoli, riuscendo in tal modo a liberare la delegazione e a riallacciare i collegamenti con quelle circostanti. Il CLN si occupò inoltre del mantenimento e dell’alloggio delle brigate di montagna della Divisione Mingo che incominciarono ad affluire a Sestri Ponente nel pomeriggio del 26 aprile. In questa occasione si distinsero le organizzazioni
precedentemente predisposte dal CLN quali la Commissione alimentazione, composta da alcune squadre annonarie per il controllo dei prezzi, la Commissione medica, la Commissione alloggi, quella di Epurazione e quella di Ricostruzione.
Dal 24 aprile al 2 giugno 1945 il CLN di Sestri Ponente distribuì oltre 50.000 pasti ai partigiani, ai prigionieri militari e civili e alla popolazionelocale. In seguito al termine delle ostilità, il CLN di Sestri Ponente, in collaborazione con il Fronte della gioventù e con l’Unione donne italiane, operò nell’ambito assistenziale e finanziario, offrendo inoltre alcuni corsi gratuiti a beneficio di dattilografia, stenografia, lingue estere, cucito e ricamo e procedendo alle distribuzioni di vestiti, biancheria, scarpe e denaro. Particolare attenzione fu in quest’ambito rivolta ai partigiani smobilitati e ai reduci della prigionia in Germania. Il Comitato si occupò inoltre del locale ospedale, procedendo alla rimozione del precedente Consiglio di amministrazione che venne sostituito, in accordo con il Comando alleato, da un Commissario Straordinario coadiuvato da una consulta. Il CLN di Sestri Ponente, che finanziò, tra le altre, l’opera di ricostruzione della Casa del Popolo, si sciolse il 30 giugno 1946, lasciando attivo un ufficio stralcio incaricato di terminare le molte pratiche ancora in sospeso.