Costituitosi il 25 aprile 1945, il Comitato di liberazione di Santa Margherita ligure, inizialmente presieduto dal comunista G.B. Solari sotto la segreteria di Fortunato Campora del Partito repubblicano, si adoperò in numerose iniziative assistenziali e benefiche quali, ad esempio, il sostegno alla raccolta del comitato Salviamo i bimbi d’Italia - SIBI e quello alle famiglie degli ex partigiani o di quelli caduti. Nel dicembre del 1945 Solari fu sostituito da Giovanni Ferraris, comunista, che mantenne la presidenza sino allo scioglimento del Comitato. Il CLN di Santa Margherita, in accordo con la giunta comunale, si adoperò per l’apertura di un casinò con l’obiettivo di risollevare l’economia del comune del levante genovese anche se, al di là della collocazione di alcuni partigiani disoccupati, l’iniziativa non riscosse il successo sperato, così
come parzialmente fallimentare fu il tentativo del Comitato di costituire e gestire un calmiere di beni, per sopperire alle necessità alimentari della popolazione. In ambito epurativo, il CLN creò una apposita Commissione epurazione che, in collaborazione con le autorità italiane e con quelle del Governo militare alleato, contribuì alla cattura di alcuni criminali di guerra fascisti e tedeschi, tra i quali Ernst Reimers. Il CLN di Santa Margherita ligure contribuì inoltre alla gestione della campagna elettorale per le elezioni del 2 giugno 1946. All’atto di scioglimento del 21 luglio 1946, il Comitato, presieduto da Ferraris, risultava così composto: Pietro Lodigiani del Partito liberale, che subentrò nel febbraio dello stesso anno in sostituzione a Leone Agrifoglio, Enrico Federico della Democrazia cristiana, che sostituì Riccardo Ricci dal marzo del 1946, Riccardo Luxardo, repubblicano, che subentrò nell’aprile del 1946 a Onorio Giuseppe Seda.